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L’attentato suicida a Gaziantep al confine con la Siria, durante un matrimonio curdo. 69 i feriti, 17 gravi.
“I terroristi che non possono sopraffare la Turchia e cercare di provocare il popolo puntando sulla sensibilità etnica e settaria, non prevarranno”. Ha commentato così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo l’attentato costato la vita a 51 persone e che ne ha ferite 69, durante un ricevimento di matrimonio nella città di Gaziantep, nei pressi del confine con la Siria.
Secondo quanto riportato dallo stesso Erdogan, l’attentato sarebbe da attribuire all’Is, in particolare ad un ragazzino di 12-14 che si sarebbe fatto esplodere nella sala gremita di persone, intervenute al matrimonio di un’esponente dell’Hdp, il partito filo-curdo. La Bbc racconta che lui e la moglie erano arrivati a Gazantiep dal villaggio curdo di Siirt, per sfuggire agli scontri armati tra ribelli e militari.
“Non c’è differenza tra il Pkk, l’organizzazione terroristica di Gulen e l’attacco terroristico potenzialmente dell’Isis a Gaziantep”, ha detto successivamente Erdogan. “Il nostro Paese e la nostra nazione lanciano ancora una volta un solo messaggio a coloro che ci attaccano: non avrete successo!”.
Con questo ultimo attentato, continua la scia di sangue nel paese. Sono recenti le immagini dell’attacco all’aeroporto di Ataturk, costato la vita a 41 persone e della bomba al convoglio militare che ha lasciato 11 vittime sul campo. Mentre ancora continuano le “epurazioni” dopo il fallito colpo di stato fallito nella notte, quest’ultimo fatto segna la lunga estate di sangue della Turchia.
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