Turismo rurale: vivere appieno la terra

Il turismo rurale si può considerare senz’altro una forma di turismo sostenibile ed è sempre più diffuso. Si tratta di occasioni uniche in cui il turista, che diventa anche lavoratore e mano d’opera, vive a stretto contatto con la realtà agricola godendone tutti i benefici.   Può capitare così che si lavori in vigna sin dalle prime

Il turismo rurale si può considerare senz’altro una forma di turismo sostenibile ed è sempre più diffuso. Si tratta di occasioni uniche in cui il turista, che diventa anche lavoratore e mano d’opera, vive a stretto contatto con la realtà agricola godendone tutti i benefici.

 

Può capitare così che si lavori in vigna sin dalle prime luci dell’alba fino al tramonto ma ci si ristori poi davanti al camino magari mangiando il frutto delle fatiche dei giorni precedenti. Il tutto in piena condivisione con i proprietari delle terre in un’atmosfera di assoluta convivialità e naturalità, come accadeva una volta.

 

Alcune delle aziende e piccole realtà agricole che offrono questo servizio, lo fanno in cambio della forza lavoro di chi decide di soggiornare da loro, altri chiedono un piccolo contributo ma comunque decidiate di vivere questo rapporto con la terra, vi sentirete parte dei ritmi della natura, della famiglia che vi ospita e della realtà contadina.

 

turismo rurale ©GettyImages

 

Recentemente è stata pubblicata anche una pratica guida che segnala percorrendo tutta l’Italia, 250 luoghi, divisi regione per regione, in cui dormire, mangiare e vivere per tutte le disponibilità economiche e nel calore dell’accoglienza agricola: si intitola Dormire nell’Orto Viaggio nell’ospitalità rurale in Italia ed è edita da Altraeconomia.

 

Sono presentate piccole e minuscole aziende agricole familiari, biologiche e biodinamiche, wwoof, agriturismi dove si lavora la terra, fattorie didattiche o semplici B&B, tutto sulla base di una autentica ospitalità contadina e tutte realtà a difesa della biodiversità sia nei campi che in cucina. E non solo: ostelli di campagna ed eco-villaggi con attività agricole, ospitalità informali e agricamping.

 

Per esempio a Sicignano degli Alburni, in pieno Parco Nazionale del Cilento, c’è il Sentiero del Riccio: sette ettari, tra lucciole e licheni, alle pendici del massiccio dei Monti Alburni dove il proprietario ha l’obiettivo di poter ricreare un modello di azienda a ciclo chiuso, non energivoro, poco dipendente da fonti di energia fossile.

 

Al nord invece La Fonte, in provincia di Trento, è il primo eco-agriturismo biologico di montagna a conduzione familiare in Trentino: l’azienda agricola biologica è parte integrante di diversi ecosistemi, tra cui il bosco e il torrente e ha tre fabbricati, ristrutturati con materiali naturali, alimentati da energie rinnovabili (pannelli fotovoltaici e solaretermici) e con fitodepurazione degli scarichi”. Alla Fonte si fa un importante lavoro di recupero ambientale sui terreni terrazzati abbandonati da decenni.

 

Ovunque scegliate di andare, immergetevi nella vita agricola: faticate tra la terra e per la terra e dopo, godetene i frutti.

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