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Inwit e Wwf Italia unite per salvare il bosco dagli incendi: le nuove tecnologie renderanno più tempestivi gli interventi nelle oasi Wwf.
Con la Cop15 appena terminata, sono stati posti diversi obiettivi per combattere la perdita di biodiversità e salvaguardare la natura. In quest’ottica, diverse aziende private stanno dando il loro contributo per la protezione dell’ambiente. Una di queste è Inwit, leader nazionale nelle infrastrutture di telecomunicazione wireless come torri, tralicci e pali, che insieme al Wwf Italia ha avviato una collaborazione per proteggere le oasi Wwf dal pericolo di incendi, una delle principali minacce per l’ecosistema bosco.
L’Italia è un posto magnifico. Non solo per la sua cultura e la sua storia, ma anche per la sua biodiversità. Una posizione geografica ideale fa sì che il nostro paese sia caratterizzato da diverse zone climatiche e biologiche che lo rendono uno dei più ricchi di biodiversità in Europa. A livello di fauna sono presenti più di 60mila specie, dai minuscoli invertebrati fino ai grandi mammiferi. La flora, invece, ne conta più di 10mila, dai muschi agli alberi. Ma la caratteristica che rende il patrimonio italiano così ricco sono gli endemismi, quelle specie la cui presenza è esclusiva di un territorio. Si contano più di 4.500 specie endemiche di flora e fauna. Tra gli esempi più famosi possiamo ricordare l’orso bruno marsicano, la salamandrina dagli occhiali e l’abete dei Nèbrodi. Come si può immaginare, questa ricchezza va protetta, soprattutto in questo momento in cui stiamo perdendo la natura a ritmi vertiginosi.
“La biodiversità è fondamentale per garantire la salute e la funzionalità degli ecosistemi naturali. Grazie alla collaborazione con Inwit sarà per noi possibile rafforzare la salvaguardia delle nostre oasi, preziosi scrigni di biodiversità del paese”, ha dichiarato Alessandra Prampolini, direttrice generale Wwf Italia. A causa dei cambiamenti climatici, gli incendi sono sempre più frequenti e intensi, diventando così molto più difficili da domare. In questa situazione la prevenzione diventa essenziale. Così “la tecnologia è uno dei migliori strumenti a nostra disposizione in grado di supportarci a questo scopo, in quanto è in grado di allertare non appena un rogo viene innescato e quindi di agire tempestivamente prima che l’incendio diventi indomabile”, secondo quanto riferito da Edoardo Nevola, ufficio foreste Wwf Italia.
La tecnologia appena citata sfrutta la distribuzione capillare delle torri Inwit sul territorio italiano. “In una logica di Tower as service, siamo in grado di ospitare nei nostri siti tecnologia avanzata anche per la tutela della biodiversità e per rendere le nostre aree verdi più sicure per tutti”, dichiara Diego Galli, direttore generale di Inwit. Come funziona? Sulle torri, a un’altezza di circa 25-30 metri, si installano telecamere con connettività 4G/5G e software machine learning in grado di analizzare in tempo reale le immagini. “Le telecamere potranno rilevare sia i pennacchi di fumo nelle ore diurne che i bagliori durante le ore notturne. Si saprà così la loro esatta geolocalizzazione e si ridurrà il tempo di avvistamento di almeno il 30 per cento rispetto al tempo medio di allarme di segnalazioni umane. In assenza di ostacoli orografici, potranno registrare incendi fino a dieci chilometri di distanza”, è quando spiegato da Nevola.
Per l’avvio del monitoraggio degli incendi sono state selezionate tre oasi Wwf: Macchiagrande (in provincia di Roma), Bosco di Vanzago (in provincia di Milano) e Calanchi di Atri (in provincia di Teramo). La scelta è ricaduta su di esse poiché sono caratterizzate da un’area boschiva, dalla vicinanza ai centri urbani (quindi con un rischio di incendi maggiore) e dalla presenza di torri Inwit. Tuttavia, presentano contesti paesaggistici differenti. Macchiagrande è un’area costiera vicino a un grande aeroporto, Vanzago confina con una grande città, e Calanchi di Atri è un’ambiente molto naturale ma parecchio frequentato. Tra gli ottimi motivi per proteggere le aree boschive c’è anche la lotta ai cambiamenti climatici, visto che gli alberi assorbono CO2 e producono ossigeno. E, come detto, il bosco è la casa di un’incredibile varietà di flora e fauna, dipendenti gli uni dagli altri per la loro sopravvivenza. La minaccia umana è sempre più incombente, ma queste tecnologie possono aiutare a invertire la rotta.
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