Mucca pazza: tutti a fare il test

LONDRA, 1 DIC – Tutti i britannici dovrebbero essere sottoposti a dei test per accertare se sono stati contagiati dalla variante di Cjd, la forma umana del morbo della mucca pazza che si contrae mangiando carne infettata dalla Bse. Il suggerimento viene dal professor Stan Prusiner, la massima autorità mondiale nello studio dei prioni. Lo

LONDRA, 1 DIC – Tutti i britannici dovrebbero essere sottoposti a
dei test per accertare se sono stati contagiati dalla variante di
Cjd, la forma umana del morbo della mucca pazza che si contrae
mangiando carne infettata dalla Bse. Il suggerimento viene dal
professor Stan Prusiner, la massima autorità mondiale nello
studio dei prioni.

Lo scienziato statunitense, che in questi giorni è in Gran
Bretagna per discutere le ultime ricerche sulle encefalopatie
spongiformi, sottolinea inoltre che la carne di migliaia di mucche
e pecore infette ancora finisce sulle tavole dei britannici.

“Un milione di capi infetti alla Bse sono entrati in passato
nella catena alimentare umana. Ciò significa che
praticamente tutti in questo paese sono stati esposti ai prioni che
causano la variante della Cjd. Quindi tutti i britannici dovrebbero
essere sottoposti al test in modo che la malattia possa essere
identificata prima dell’apparizione dei sintomi”, ha detto
Prusiner a Sunday Times.

Sebbene non ci sia cura per l’encefalopatia spongiforme, lo
screening di massa puo’ prevenire che il virus si trasmetta
attraverso trasfusioni di sangue o strumenti chirurgici.

Prusiner – che ha ricevuto il premio nobel per aver
identificato i prioni, le proteine impazzite che causano il
morbo della mucca pazza – sostiene inoltre che mucche e pecore
dovrebbero essere controllate perche’ vengono macellate prima che
manifestino i segni della Bse. “Il governo dovrebbe ordinare che
ogni mucca o pecora macellata sia testata. Nessuno dovrebbe essere
esposto ai prioni, sono troppo pericolosi”, ha affermato. Lo
scienziato ritiene inoltre che i prioni possono annidarsi anche nei
muscoli e nella polpa, il che significherebbe che la
distruzione delle parti a rischio (cervello, colonna spinale,
tonsille) non sarebbe sufficiente ad impedire che nella catena
alimentare umana finisca carne infetta.

I prioni possono rimanere in sonno nel corpo fino a 40 anni,
quindi le stime su una eventuale epidemia di vCdj in Gran
Bretagna variano di molto. Dal 1995, quando e’ stata
identificata, la malattia ha ucciso 117 persone ed altre undici
sono malate.

Al momento gli unici test disponibili sono quelli sui tessuti
cerebrali e spinali, che possono essere fatti solo dopo la morte
del paziente. Ma gli scienziati stanno mettendo a punto delle
analisi del sangue per identificare il morbo prima che si
manifesti. Allo studio ci sono cinque diversi tipi di test, due dei
quali sono risultati già efficaci. Quindi entro il prossimo
anno, almeno tecnicamente, potrebbe essere possibile fare uno
screening della popolazione.

Tuttavia, nello stesso ambiente scientifico britannico, ci
sono molte resistenze a questa ipotesi perche’ non essendoci
cura per la Cjd sapere che nel proprio corpo c’e’ una bomba ad
orologeria pronta ad esplodere potrebbe rendere un inferno la vita
della persona risultata positiva.

Secondo un recente studio dell’University College of London
il numero delle vittime della mucca pazza potrebbe essere molto
più alto di quello che finora e’ emerso in quanto la carne
infetta potrebbe causare non solo la vCjd, ma anche un altro ceppo
della stessa malattia, la cosi’ detta forma sporadica.

(ANSA).

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