U2 e Alex Ebert vincono i Golden Globes “musicali” 2014

L’edizione dei Golden Globe Awards 2014 sarà ricordata soprattutto per la vittoria del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza per la categoria “Miglior film straniero”: era il 1989 quando l’Italia vinceva per l’ultima volta – con Nuovo Cinema Pardiso – un premio della stampa straniera a Hollywood, ed essendo i Golden Globes considerati preludio degli Oscar, non

L’edizione dei Golden Globe Awards 2014 sarà ricordata soprattutto per la vittoria del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza per la categoria “Miglior film straniero”: era il 1989 quando l’Italia vinceva per l’ultima volta – con Nuovo Cinema Pardiso – un premio della stampa straniera a Hollywood, ed essendo i Golden Globes considerati preludio degli Oscar, non resta che incrociare le dita per gli eventi prossimi venturi.

 

Ma, come ogni anno, i circa novanta giornalisti presenti in giuria hanno anche dovuto scegliere la migliore canzone originale e la miglior colonna sonora per film. Nella prima categoria hanno trionfato, forse non proprio a sorpresa, gli U2 con Ordinary Love composta per il film Mandela: Long Walk to Freedom.

 

“Quest’uomo ha messo le nostre vite a soqquadro. Un uomo che ha rifiutato di odiare credendo che l’amore avrebbe fatto un lavoro migliore. Abbiamo scritto una canzone d’amore per dare il senso di ciò che di meraviglioso c’è nel film: una storia d’amore sui generis”.

 

Così ha detto Bono ritirando il premio. Gli U2 hanno poi anche salutato e ringraziato Chris Martin e i Coldplay – anche loro in nomination con la canzone Atlas per Hunger Games nonché probabili ospiti nel nuovo album del gruppo irlandese che uscirà (quasi sicuramente) a marzo (intanto gli U2 dovrebbero annunciare il nuovo singolo il prossimo 2 febbraio durante il Superbowl). Quello ricevuto quest’anno non è il primo Golden Globes che gli U2 si aggiudicano: ci erano già riusciti nel 2003 con il brano The Hands That Built America, inserito nel film Gangs Of New York di Martin Scorsese.

 

Prima, e anche piuttosto a sorpresa, è invece la statuetta ricevuta dall’eccentrico frontman del “collettivo” Edward Sharpe and Magnetic Zeros Alex Ebert per la colonna sonora del film di J.C. Chandor All is Lost – Tutto è perduto, che vede Robert Redford come protagonista unico. Alex ha vinto sulla concorrenza (di tutto rispetto) di Alex Heffes (Mandela: Long walk to freedom), John Williams (The book thief), Steven Price (Gravity) e Hans Zimmer (12 anni schiavo).

 

http://youtu.be/6_7Gb3qt1I0

Ma altri due personaggi del mondo della musica hanno avuto un riconoscimento in questa edizione: Jared Leto, frontman dei 30 Seconds To Mars, ha vinto il “Premio come miglior attore non protagonista” per Dallas Buyers Club e Spike Jonze – regista di videoclip musicali per artisti quali Bjork, Beastie Boys, Arcade Fire e R.E.M. – per la miglior sceneggiatura del film Her.

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