Osservare questo esemplare nel suo habitat è come assistere a qualcosa di magico. È di una bellezza così rara che si rimane incantati a guardarlo mentre pascola tranquillo nei prati del Kenya, forse ignaro del pericolo che corre. Sembra quasi impossibile pensare che dopo di lui non potremo più assistere a uno spettacolo del genere. Eppure, questo maschio di giraffa bianca è rimasto solo al mondo, o almeno è l’ultimo di cui si abbia conoscenza. La sua incredibile bellezza è – paradossalmente – anche la sua maledizione. Quel manto così bianco e splendente lo rende facilmente individuabile nella vegetazione, trasformandolo nel bersaglio perfetto per i bracconieri che, incivili e spietati come sempre, hanno già brutalmente ucciso una mamma e il suo cucciolo della stessa specie.
Le autorità e gli attivisti del Kenya stanno tentando ogni strada possibile per proteggerlo, perfino dotarlo di Gps per monitorare ogni suo spostamento e assicurarsi che non incorra nella stessa triste fine.
Un lavoro di squadra per proteggere l’ultima giraffa bianca al mondo
L’Ishaqbini hirola community conservancy, l’organizzazione che si occupa della riserva nella contea orientale di Garissa, dove erano stati rinvenuti i corpi degli altri due esemplari, si batte da anni per aumentare la protezione di questi magnifici animali. La bellezza di questa organizzazione è che è composta da volontari che sono anche membri della comunità locale, schierati in prima linea per proteggere una vita così preziosa.
“Recentemente, il territorio in cui pascola la giraffa è stato irrigato dalle piogge e la vegetazione è abbondante. Questo ci fa ben sperare per il suo futuro”, ha affermato Ahmed Noor, manager dell’organizzazione.
Il loro lavoro è stato supportato dal Servizio per la fauna selvatica del paese e da due ong locali, Save giraffes now e Northern rangelands trust (Nrt). Insieme hanno posizionato il dispositivo su una delle protuberanze della testa della giraffa e hanno iniziato a monitorarne ogni movimento.
“We are thankful for the tremendous help from KWS, Save Giraffes Now and the Northern Rangelands Trust in furthering…
Il suo particolare aspetto fisico è determinato da un raro tratto genetico chiamato leucismo, che si differenzia dall’albinismo in quanto non impedisce la produzione di pigmenti scuri, soprattutto a livello oculare.
Il primo avvistamento delle giraffe bianche risale al 2016, ma sono divenute famose solamente nel 2017, dopo che i ranger erano finalmente riusciti a fotografarle. Dopo neanche tre anni, la popolazione conosciuta è stata ridotta da tre esemplari a uno.
Oggi rimane solamente lui, un maschio così raro da non avere neanche un nome, a ricordarci quanto la natura possa essere magica e quanta strada abbiamo ancora da fare per proteggerla come meriterebbe.
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