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Città simbolo del Rinascimento italiano e Patrimonio dell’umanità Unesco, Urbino è ancora oggi un luogo d’arte e bellezza che stupisce per la sua irreale tranquillità.
Trascorrere qualche giorno a Urbino significa appropriarsi per un po’ della bellezza di arte e natura: nel paesaggio dolce delle colline marchigiane, vi proponiamo un breve tour che va alla scoperta di luoghi meno noti della città e di due borghi distanti solo pochi chilometri che sapranno sorprendervi per musei, panorami, buona cucina e proposta culturale. Tutto, placidamente e senza fretta.
Non sono la scelta numero uno per i turisti che arrivano a Urbino ma sono, a nostro parere, due tappe imperdibili nella città Patrimonio dell’umanità Unesco: parliamo dell’Oratorio di San Giovanni Battista e dell’Oratorio di San Giuseppe. Molto diversi tra loro, vi incanteranno seppur in modo differente. Il primo si trova appena sotto la Fortezza Albornoz e se all’esterno la facciata restaurata non è nulla di che, l’interno conserva, sotto una magnifica volta lignea a carena di nave, un imponente ciclo d’affreschi, rappresentante la Crocifissione di Cristo nella parete dietro l’altare maggiore, e le Storie della vita di san Giovanni Battista lungo la parete laterale destra, capolavori firmato dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche, datato 1416. A stupire sono soprattutto i colori, specie della Crocifissione: brillanti, luminosi e vividi regalano luce a tutta la stanza. La capacità narrativa ottenuta attraverso le scene dipinte è formidabile: fate attenzione alla disperazione della Maddalena, sembra reale. Sulla parete meglio conservata di destra invece cercate lo scintillio dato dalle vesti degli angeli dipinte e impreziosite con pietre. A pochi metri da qui invece, l’Oratorio di San Giuseppe ospita il Presepe di Federico Brandani del 1560: si tratta di un’imponente opera in stucco di un’esponente di rilievo del manierismo marchigiano scultoreo, davvero notevole.
Lo splendido affresco dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche nell’Oratorio di San Giovanni Battista. ©Simona Denise DeianaPer molti Urbino è la città ideale del Rinascimento, quel che è certo è che un’armonia generale la contraddistingue. Se visitata nel periodo estivo poi risulta particolarmente tranquilla e non affollata dai turisti: è una cittadina universitaria popolata durante l’anno accademico ma negli anni progressivamente abbandonata dai suoi cittadini che si sono spostati in altri centri delle Marche. Questo ha purtroppo portato anche a una penuria dell’offerta per esempio artigiana, un peccato se pensiamo alle arti che qui fiorivano un tempo. Rimane senza dubbio una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte italiana. Se volete ammirarla e vederla dal suo lato migliore, a nostro parere il panorama più bello è quello che si gode dalla fortezza Albornoz: dalla statua di Raffaello dirigetevi a sinistra seguendo le indicazioni, in meno di 5 minuti sarete al parco da dove potrete scattare foto bellissime, specie al tramonto. Qui il consiglio è sdraiarsi qualche minuto sotto gli alberi di pero e godersi la città dall’alto. La fortezza dentro è piuttosto abbandonata e desolante, lasciatela stare, invece fatele due scatti di sera, illuminata, ne vale la pena. Un’altra possibilità è salire sul Torricino di Palazzo Ducale, un’altra visuale sulla zona circostante di tutto rispetto.
Lo splendido panorama su Urbino visto dalla Fortezza Albornoz. ©Simona Denise DeianaNon è mai banale consigliare di visitare un luogo che custodisce grandissime opere d’arte e che è esso stesso un esempio di perfezione architettonica. Il Palazzo Ducale di Urbino è tutto questo ed è sede della Galleria nazionale delle Marche. Vi accorgerete da subito che si tratta di un museo ben tenuto e curato e ogni sua parte incanta: le scalinate che portano agli antichi appartamenti dei duchi, le finestre che si affacciamo sulla città, persino i sotterranei. Qui i capolavori da non perdere sono molti, tra tutti soffermatevi su: la Flagellazione di Piero della Francesca, La muta di Raffaello – che qui a Urbino è nato – la Città ideale, lo Studiolo particolare di Benedetto da Maiano – assolutamente incredibile. Qui sono anche allestite periodicamente mostre temporanee al piano terra nella zona attigua al giardino pensile, la Cappellina del perdono e il Tempietto dell muse, tutti incantevoli. Fino all’8 settembre visitate “Scultura aurea“: si tratta di un’esposizione spettacolare, sia per l’allestimento che per le opere d’arte di gioielleria che sono presentate. Anche se non siete appassionati di arte orafa, non esitate: entrate e fatevi stupire come è successo a noi.
A breve è in programma un evento molto atteso a Urbino, la festa dell’aquilone che quest’anno si svolge dal 26 agosto al 1° settembre. Tutto nasce dalla famosa poesia di Giovanni Pascoli “L’aquilone”, scritta in ricordo del tempo passato a Urbino come scolaro del Collegio degli Scolopi. Nata tra le Contrade, la festa ripropone la tradizione di costruire aquiloni, spesso alla maniera classica: carta oleata, canne di fosso, colla di farina e tanta fantasia. La festa ha il suo momento culminante nella gara tra le Contrade sulle balze dei monti delle Cesane, nel tentativo di far salire l’aquilone più alto: potrete ammirare centinaia di comete in volo, proprio di fronte a quel famoso Urbino ventoso. Ogni anno invece a metà agosto c’è la Festa del Duca che ha anche una sua versione invernale a dicembre, in entrambi i casi si rivivono i fasti della Urbino rinascimentale. Una bella occasione per immergersi nelle atmosfere che hanno reso la città unica.
Visitare questa zona delle Marche è davvero fare un itinerario di bellezza. A pochi chilometri da Urbino, raggiungibili anche con i mezzi pubblici (da Urbino ci sono pullman quasi a ogni ora e distano più o meno 40 chilometri) ci sono Urbania e Fossombrone. La prima si chiamava Castel delle Ripe nel Medioevo e Casteldurante dal 1284 e sorge su un’ansa del fiume Metauro. È una cittadina graziosa e ben tenuta e da qui è bene non andarsene senza visitare il Palazzo Ducale e il Teatro Bramante che è dedicato al famoso artista, nato poco lontano da qui. C’è anche una Chiesa dei morti con delle mummie abbastanza impressionanti, ma poco oltre, sul Ponte del riscatto, potete scattare delle splendide foto sulla città. A Urbania, come in tutta la zona, si mangia divinamente: da non perdere qui sono i crostoli e i passatelli.
Il panorama di Urbania che un tempo si chiamava Casteldurante. ©Simona Denise DeianaFossombrone vi accoglie con lo scenografico ponte della Concordia sul Metauro, ma non è l’unica tappa da prevedere in questo borgo che a prima vista sembra essere solo un ricordo di quello degli antichi fasti, ma può ancora meravigliare, anche se è necessario un po’ d’impegno. Molti dei luoghi che vale la pena visitare infatti non sono aperti al pubblico ma occorre telefonare e prenotare una visita con gli operatori che se ne occupano. Nella vostro itinerario mettete sicuramente la Casa museo quadreria Cesarini: un vero gioiello che racchiude tutta la passione di un notaio locale collezionista d’arte. Qui, meravigliosi sono i dipinti di Anselmo Bucci esponente di spicco del movimento Novecento. Feramatevi anche al Museo archeologico e alla Pinacoteca civica. La chiesa di San Filippo invece è sempre aperta: è splendida, un esempio di Barocco sontuoso e ben conservato, vi incanterà. Se avete tempo e site automuniti invece, spingetevi sino alle Marmitte dei giganti sul Metauro dove la natura ha dato il meglio di sé.
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