In occasione dell’edizione 2022 di Transpotec logitec, il Salone per autotrasporto, logistica e innovazione che si è svolta a Milano dal 12 al 15 maggio, si è tenuto un nuovo appuntamento dei LifeGate talk: dibattiti, con soluzioni, sulla mobilità sostenibile. Nata con il supporto di Ford, dopo aver affrontato i temi di energia e qualità dell’aria, la serie di educational digital talks di LifeGate riaccende il dibattito sul macro tema dei cambiamenti climatici, con il coinvolgimento di giornalisti ed esperti.

LifeGate talk da Transpotec
La puntata di LifeGate talk dallo stand Ford alla fiera Transpotec, il Salone per autotrasporto, logistica e innovazione di Milano © LifeGate

Quello dei cambiamenti climatici è un tema fondamentale per il nostro futuro, che si coniuga strettamente con altri sotto temi, anch’essi di rilevanza primaria, come la riduzione delle emissioni, la progressiva elettrificazione, la mobilità di imprese e persone e il passaggio da proprietà a utilizzo, ma anche la catena del valore da materia prima a prodotto finito e altri aspetti energetici strettamente legati alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Un contributo alla discussione lo hanno fornito i dati emersi da un’indagine commissionata e pubblicata proprio da Ford in occasione della Cop26 ospitata a Glasgow lo scorso ottobre: secondo questa analisi, il 90 per cento degli europei avverte un grande senso di responsabilità individuale sui temi del cambiamento climatico; il 34 per cento degli intervistati è disposto a limitare l’uso dell’auto personale e l’acquisto di abiti nuovi, mente il 15 per cento si è dichiarato disponibile a non mangiare carne. A guidare la classifica dei Paesi più responsabili nella lotta ai cambiamenti climatici c’è proprio l’Italia, ottimista anche quando si parla della transizione elettrica della mobilità.

La voglia di invertire la rotta, dunque, esiste. Ma cosa possono fare aziende e persone per fare in modo che il riscaldamento globale, il principale responsabile dei cambiamenti climatici i cui effetti sono ormai sotto gli occhi di tutti, rimanga al di sotto della soglia di 1,5 gradi, decisa con l’accordo di Parigi?

Nella nuova puntata di LifeGate talk si parla di cambiamenti cllimatici
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti quotidianamente. E proprio di cambiamenti climatici si è parlato nella nuova puntata di LifeGate talk © Freepik

Per rispondere a questa domanda, in questa nuova puntata Roberto Sposini, giornalista, chief mobility editor di LifeGate, ha coinvolto diversi ospiti le cui esperienze e i cui diversi ambiti di azione hanno dato vita a un confronto a trecentosessanta gradi sull’argomento: da Tommaso Perrone, giornalista e direttore responsabile delle testate giornalistiche di LifeGate, a Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio di modellistica climatica e impatti dell’Enea; da Lisa Casali, manager di Pool ambiente, Pool per l’assicurazione e la riassicurazione della responsabilità per danni all’ambiente a Marco Buraglio, direttore veicoli commerciali Ford Italia e Gerard Albertengo, ceo & founder Jojob, app di carpooling aziendale.

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Qual è la percezione e come è cambiato nel tempo il modo di valutare i cambiamenti climatici e la sensibilità delle persone? Occupandosi da ventidue anni di tematiche di sostenibilità, LifeGate è un osservatorio privilegiato: secondo Tommaso Perrone, se da una parte è cambiata in modo sostanziale la risposta dei lettori che LifeGate ha potuto constatare nel tempo, dall’altra è cambiata anche l’urgenza con cui oggi è necessario parlare e veicolare il problema dei cambiamenti climatici.

Ondate di calore, precipitazioni sempre più intense, aumento della siccità, riscaldamento e innalzamento dei mari sono tutte conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici e, secondo il sesto rapporto di valutazione dell’Ipcc, abbiamo ancora solo tre anni per arrestare il riscaldamento globale prima di raggiungere il punto di non ritorno.

Il terzo appuntamento di LifeGate talk.
Cosa possono fare aziende e persone per fare in modo che il riscaldamento globale rimanga al di sotto della soglia di 1,5 gradi? Ne parliamo nella nuova puntata di LifeGate talk © LifeGate

Come sottolineato da Gianmaria Sannino, le basi su cui poggiano queste previsioni sono dati scientifici certi a nostra disposizione grazie ai modelli climatici: tecnologia e ricerca ci danno la possibilità di sapere quale sarà il futuro del nostro clima e oggi questi modelli ci dicono che, se non prendiamo nessun tipo di misure di mitigazione, la temperatura media globale potrebbe crescere di quattro gradi in più rispetto al periodo preindustriale, ben al di sopra della soglia limite decisa a Parigi. Secondo Sannino, il fatto che gli italiani e gli europei siano disposti a qualche piccolo sacrificio in più per lasciare ai nostri figli un Pianeta quantomeno gestibile è, dunque, un dato estremamente positivo.

Ma c’è un modo per il consumatore di orientarsi per poter effettuare acquisti a basso impatto ambientale? Cosa bisogna valutare per capire quali sono le aziende e le imprese effettivamente più sostenibili? Secondo Lisa Casali questa è una sfida che riguarda i consumatori, ma soprattutto le aziende: quali azioni di sostenibilità esse decidono di mettere in atto, ma anche come le comunicano. Attualmente, il rischio più grande è quello di cadere nel greenwashing, ossia l’ambientalismo di facciata privo di azioni concrete a cui molte aziende ricorrono per attirare clienti.

Ci sono iniziative di piantumazione degli alberi che sono facilmente comprensibili, mentre altri interventi sono più difficili da raccontare, ma magari più incisivi per l’ambiente. È sempre più importante allora che le aziende imparino a comunicare al meglio anche le azioni più complesse, in modo che il consumatore possa riconoscere l’impegno e scegliere con maggiore consapevolezza.

Mobilità elettrica e cambiamenti climatici

Il marchio automotive Ford, oltre a ospitare la terza puntata di LifeGate talk nel proprio stand nella fiera leader nel settore del trasporto merci, è stato coinvolto nel dibattito con l’intervento di Marco Buraglio, direttore veicoli commerciali, che ha sottolineato l’impegno del marchio nella lotta ai cambiamenti climatici.

LifeGate talk a Transpotec.
Il nuovo E-Transit, il primo furgone completamente elettrico Ford © LifeGate

Da molti anni Ford è in prima linea per ridurre le emissioni di anidride carbonica grazie a investimenti sempre più massivi nella produzione di veicoli elettrici non solo dedicati all’uso privato, ma anche a quello commerciale, la vera sfida per il futuro. Proprio in questi giorni Ford ha lanciato sul mercato il nuovo E-Transit, la nuova versione all electric del furgone più venduto in Europa, accelerando il proprio percorso nella transizione verso una mobilità cento per cento elettrica.

Il nostro impegno è anche quello di accompagnare le aziende nella transizione verso un’elettrificazione totale: con Ford Pro ci occupiamo di fornire consulenza alle aziende, per essere partner in grado di offrire delle soluzioni che aiutano le aziende a essere sempre più efficienti.

Marco Buraglio, Ford Italia

Ma non solo elettrificazione in sé: secondo Marco Buraglio, attualmente una grossa mano all’efficienza è data dalle nuove tecnologie, come la connettività. Recentemente Ford ha lanciato Ford Pro, la nuova divisione che ha l’obiettivo di semplificare al massimo la gestione delle flotte di veicoli commerciali scelti dai propri clienti.

Quello di Ford Pro è un esempio concreto di come un’azienda possa essere vicina all’utilizzatore finale anche nello spiegare al meglio le nuove tecnologie: per un’azienda abituata a usare veicoli a motore a combustione interna da tanti anni, passare a un veicolo elettrico può essere complicato. Ford Pro nasce quindi come ecosistema di soluzioni in grado di accompagnare le aziende nel futuro della mobilità e di rendere il lavoro delle aziende più produttivo ed efficiente.

Ma oltre all’utilizzo di mezzi elettrici, c’è un altro modo per rispondere all’esigenza degli italiani di muoversi in maniera più sostenibile? Assolutamente sì, secondo Gerard Albertengo. L’auto non solo non è più da intendersi come status symbol, ma non è nemmeno più il mezzo più efficiente per spostarsi. Oggi in Italia sono ancora 13 milioni le persone che tutti i giorni utilizzano la propria auto privata per recarsi al lavoro. Le parole d’ordine della mobilità del futuro, invece, sono intermodalità e condivisione, ossia la possibilità di utilizzare diversi mezzi di trasporto a seconda delle proprie esigenze e quella di utilizzare l’auto in maniera condivisa, in modo da diminuire il numero di auto e, di conseguenza, le emissioni di anidride carbonica.

LifeGate Talk: il format

Il format LifeGate talk nasce con l’obiettivo di dare spazio a una serie di educational digital talks e dibattiti con ospiti in studio volti a innescare un confronto sulle maggiori tematiche legate alla mobilità sostenibile, offrendo soluzioni alle criticità ad esse legate.