![51 delle migliori università d’Europa si trovano in Italia](https://cdn.lifegate.it/N65ciAgswWu4Q-9uLHdrWnMCQ6Q=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/fisiologia0049-g.jpg, https://cdn.lifegate.it/iujX5AWsX5LiMwl03M30OR2ox6M=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/fisiologia0049-g.jpg 2x)
Nell’ultima edizione della Qs Ranking, tra le oltre 600 università analizzate ben 51 sono italiane, e 4 di queste son parte della top 100.
Il premio Pulitzer viene assegnato ai giornalisti che hanno lottato con tutte le loro forze per urlare al mondo la verità, ai fotografi che ce l’hanno mostrata, a scrittori e musicisti. L’elenco completo dei vincitori del 2019, che include un italiano.
“Festeggeremo davvero soltanto quando Wa Lone e Kyaw Soe Oo saranno liberi”. Jim Smith, amministratore delegato di Reuters, ha commentato con queste parole la vincita del premio Pulitzer da parte dei due giornalisti che lavorano per l’agenzia di stampa. Sono tuttora in carcere, dove stanno scontando una pena di sette anni per violazione delle leggi sulla segretezza, nonostante la loro unica “colpa” sia quella di aver denunciato i crimini commessi dall’esercito del Myanmar nei confronti della minoranza rohingya.
È per il loro coraggio che, dopo essersi meritati il titolo di “Persona dell’anno 2018”, nel 2019 si aggiudicano il prestigioso premio Pulitzer, ideato da Joseph Pulitzer, assegnato per la prima volta nel 1917 e considerato come la più prestigiosa onorificenza internazionale cui un giornalista possa aspirare.
Non c’è dubbio che la stampa durerà, perché, come ben sapevano i padri fondatori, senza la stampa non può esserci democrazia.Dana Canedy, amministratore premio Pulitzer
Quest’anno fra i vincitori c’è anche un italiano, il fotografo Lorenzo Tugnoli, che attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica ha mostrato al mondo l’agonia dello Yemen: un paese in guerra dal 2015, la cui popolazione è stremata dalla fame, dove la speranza non è l’ultima a morire mentre i bambini sono i primi.
https://youtu.be/bkFogSiZVI8″]
Di seguito l’elenco di tutti i vincitori del premio Pulitzer nelle rispettive categorie.
In questa categoria il premio Pulitzer è stato assegnato al Sun sentinel, quotidiano del sud della Florida che ha realizzato un’inchiesta sulla sparatoria alla scuola superiore Marjory Stoneman Douglas di Parkland, nella quale il 14 febbraio 2018 hanno perso la vita 17 persone.
Nella categoria breaking news è stata premiata la redazione della Pittsburgh Post-Gazette, che nell’ottobre del 2018 ha seguito in tempo reale la sparatoria nella sinagoga Tree of life, il più grave attacco alla comunità ebraica degli Stati Uniti.
Il riconoscimento va a Matt Hamilton, Harriet Ryan e Paul Pringle, reporter del Los Angeles Times che hanno indagato sulla condotta del dottor George Tyndall, un ginecologo dell’Università della California del sud accusato di molestie sessuali nei confronti delle sue giovani pazienti.
Il premio va a David Barstow, Susanne Craig e Russ Buettner, tre giornalisti del New York Times, per aver esaminato il regime fiscale che ha aiutato l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ad ereditare una fortuna da suo padre.
Il Pulitzer in questa categoria se l’è aggiudicato la redazione dell’Advocate, quotidiano principale della Louisiana, che ha analizzato il sistema giudiziario statale con particolare attenzione ad una legge che portava a condanne senza un verdetto unanime.
Lo staff del Wall Street Journal ha vinto il Pulitzer per avere svelato che, durante la campagna elettorale negli Stati Uniti, due donne che sostenevano di aver intrattenuto relazioni con Donald Trump hanno ricevuto somme di denaro.
Maggie Michael, Maad al-Zikry e Nariman El-Mofty dell’Associated Press hanno meritato il premio per i loro reportage sulla carestia e sulle torture durante la guerra in Yemen. Anche i giornalisti birmani Wa Lone e Kyaw Soe Oo, insieme ai colleghi di Reuters Simon Lewis e Antoni Slodkowski, sono stati insigniti del Pulitzer per aver denunciato il massacro dei rohingya in Myanmar.
La reporter Hannah Dreier, dell’organizzazione senza scopo di lucro ProPublica, è stata premiata perché ha raccontato le ripercussioni sugli immigrati salvadoregni della lotta ingaggiata dal governo federale contro la gang Ms-13 a New York.
Il Pulitzer in questa categoria l’ha vinto Tony Messenger del St. Louis Post-Dispatch per aver dimostrato come gli abitanti più poveri del Missouri siano soggetti a pene più dure nel caso di reati minori.
Carlos Lozada del Washington Post si è fatto notare per le sue recensioni di libri riguardanti il governo statunitense.
Brent Staples del New York Times si è distinto per gli editoriali sulla questione razziale.
È Darrin Bell, freelance, il vincitore del Pulitzer nella categoria riservata ai vignettisti: le sue opere riguardano principalmente l’amministrazione Trump.
Congrats to Berkeley alum @DarrinBellArt on his #PulitzerPrize “for beautiful & daring editorial cartoons that took on issues affecting disenfranchised communities, calling out lies, hypocrisy & fraud in the political turmoil surrounding the Trump administration…” #FiatLux? pic.twitter.com/lobeHr8qRK
— UC Berkeley (@UCBerkeley) 15 aprile 2019
Le immagini di Reuters hanno saputo immortalare il difficile viaggio dei migranti provenienti dall’America centrale e meridionale verso gli Stati Uniti.
È un italiano ad aver vinto il prestigioso Pulitzer in questa categoria: si tratta di Lorenzo Tugnoli, che ha documentato con i suoi scatti per il Washington Post la carestia nello Yemen lacerato dalla guerra.
Una menzione speciale è stata assegnata alla Capital Gazette: il 28 giugno 2018, la sede del quotidiano in Maryland è stata teatro di una tragica sparatoria che ha causato la morte di cinque dipendenti. Nonostante il dolore, i sopravvissuti hanno fatto sì che il giorno seguente la gazzetta fosse comunque sugli scaffali di tutte le edicole.
Thank you. We will not forget. https://t.co/YkeN5vBBqy
— Capital Gazette (@capgaznews) 1 luglio 2018
The overstory, di Richard Powers
Fairview, di Jackie Sibblies Drury
Frederick Douglass: prophet of freedom, di David W. Blight
The new negro: the life of Alain Locke, di Jeffrey C. Stewart
Be with, di Forrest Gander
Amity and prosperity: one family and the fracturing of America, di Eliza Griswold
Prism, di Ellen Reid
Aretha Franklin, per il ruolo che per più di 50 anni ha avuto nella musica americana
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