
In occasione della Giornata della Terra, il Future food institute organizza il 22 aprile una maratona digitale globale. L’editoriale della fondatrice.
La vitamina D interviene nel metabolismo del calcio e del fosforo. È prodotta dall’organismo grazie all’azione dei raggi del sole ed assunta con gli alimenti.
La vitamina D è l’unica vitamina liposolubile che siamo in grado di autoprodurre. Al suo gruppo appartengono il colecalciferolo (D3) e l’ergocalciferolo (D2). L’autoproduzione copre in genere una quota abbondante del fabbisogno; il rimanente si assume con il cibo. La sintesi nell’organismo avviene sulla pelle con l’effetto dei raggi ultravioletti del sole.
Leggi anche: Vitamine. Tutte le proprietà e i cibi che ne contengono di più
Una ventina di minuti al sole, con viso e braccia scoperte, è già sufficiente a garantire la dose giornaliera raccomandabile. In mancanza di sole, o di tempo, è possibile assumere vitamina D da tuorlo d’uovo, pesce azzurro, Ovomaltina, corn flakes, latte e latticini bio. Attenzione: in molte tabelle nutrizionali si legge che la vitamina D è presente in latte e latticini freschi ma, essendo legata all’esposizione al sole, non viene prodotta dalle mucche rinchiuse nei capannoni di cemento degli allevamenti intensivi, bensì da quelle che stanno all’aperto, come il metodo biologico impone.
Leggi anche: 7 cose da sapere (più una) sul latte fieno
La principale funzione della vitamina D è quella di controllare il metabolismo di calcio e fosforo necessari per ossa, muscoli e tessuto nervoso. I livelli di assunzione raccomandati sono di 10 mcg/die per i bambini sotto i 6 anni, donne in gravidanza o allattamento. Per tutti gli altri sono sufficienti dosi inferiori. La vitamina D inutilizzata non va persa, ma si deposita nei tessuti adiposi e nei muscoli come riserva.
Solitamente l’uso di integratori non è necessario. Solo in casi patologici la carenza di vitamina D può provocare nei bambini rachitismo e fragilità ossea, mentre negli adulti – in particolare negli anziani – può comportare debolezza, alto rischio di infezione, irritabilità, inappetenza e indebolimento dello scheletro. Sono soggetti a rischio di carenza anche coloro che soffrono di alcolismo, le persone affette da sindromi croniche di malassorbimento, gli emodializzati.
Alcuni farmaci come barbiturici, lassativi, contraccettivi orali e corticosteroidi ostacolano l’assorbimento della vitamina. Quantità oltre 15 volte i dosaggi normali (irraggiungibili senza overdose di integratori) possono essere tossiche e provocare danni ai reni, ritardi nella crescita e calcificazione dei tessuti. La vitamina D è molto sensibile alla luce e all’ossigeno e la cottura degli alimenti ne fa perdere circa il 20 per cento. Per preservarla pertanto si consigliano cotture brevi a temperature moderate.
In occasione della Giornata della Terra, il Future food institute organizza il 22 aprile una maratona digitale globale. L’editoriale della fondatrice.
Otto tra le maggiori economie dell’Unione europea hanno generato, da sole, l’80 per cento della deforestazione collegata alle importazioni Ue dai paesi tropicali. L’Italia al secondo posto.
Le associazioni del biologico chiedono all’Italia di stare al passo con le strategie europee per una transizione agroecologica. Il commento della presidente di Federbio, Maria Grazia Mammuccini.
Una ricetta insolita che unisce la barba di frate agli spaghetti e alla croccantezza dei pinoli, per un primo sano e saporito. Vegetariano e d’effetto!
La Pan Europe consumer guide 2021 ha stilato un elenco degli ortaggi, dividendoli da rossi a verdi, a seconda della presenza di residui di pesticidi.
Secondo uno studio giapponese, il consumo di alcuni alimenti nei Paesi del G7 è causa di deforestazione con una media di quattro alberi per persona.
Diffuso in tutti i paesi del Mediterraneo, il couscous è un piatto con protagonista la semola di grano duro cotta in granelli e tanti “contorni” diversi.
Durante il primo lockdown ci siamo meravigliati di come la natura avanzasse negli spazi lasciati liberi dagli esseri umani. Questo accade ogni giorno nei campi bio. Anche senza pandemia.
Materie prime di stagione, tutela del territorio e rispetto della biodiversità: la cucina dello chef tristellato Norbert Niederkofler sposa etica e sostenibilità.