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Wilco: no alla legge pro-discriminazione lgbt in Indiana

Lunedì scorso i Wilco, gruppo alternative rock di Chicago, hanno cancellato il loro concerto previsto per il prossimo 7 maggio a Indianapolis, nello stato dell’Indiana, tramite un secco annuncio sulla loro pagina Facebook.     Il messaggio spiega come la decisione sia stata presa in segno di protesta contro la legge SB 101 – o

Lunedì scorso i Wilco, gruppo alternative rock di Chicago, hanno cancellato il loro concerto previsto per il prossimo 7 maggio a Indianapolis, nello stato dell’Indiana, tramite un secco annuncio sulla loro pagina Facebook.

 

Wilco Facebook

 

Il messaggio spiega come la decisione sia stata presa in segno di protesta contro la legge SB 101 – o Religious Freedom Restoration Act (Rfra) – firmata il 26 marzo scorso da Mike Pence, governatore dell’Indiana e possibile candidato repubblicano alle prossime presidenziali americane.

 

In teoria l’indiana Religious Freedom Act è stata instituita per proteggere la libertà religiosa in linea con il primo emendamento della costituzione statunitense: la nuova legge, infatti, prevede che lo stato non possa restringere l’esercizio della libertà religiosa dei singoli cittadini e la amplia anche alle istituzioni religiose, alle associazioni e agli esercizi commerciali.

In pratica, d’ora in poi, un’attività commerciale protrà rifiutarsi di servire un determinato individuo la cui condotta possa essere ritenuta offensiva per la propria religione, senza incorrere nell’accusa di discriminazione.

 

Secondo molte associazioni per i diritti civili il provvedimento discriminirebbe, in primis, gli omosessuali: i matrimoni tra individui dello stesso sesso sono ammessi in Indiana dallo scorso anno e la nuova legge potrebbe rendere legale il rifiuto di servire un omosessuale da parte di un fiorista o di un ristoratore.

 

 

I Wilco sono solo gli ultimi di una lunga serie: l’ex segretario di Stato Hillary Clinton, Miley Cyrus, Cher, Jason Collins (il primo giocatore NBA a fare coming out) e Tim Cook di Apple hanno aspramente condannato la legge. Gli stati di Connecticut e di New York hanno annunciato l’intenzione di sospendere i viaggi governativi nell’Indiana. La camera di commercio dello stato ha definito l’Rfra “totalmente superflua” e alcune società statunitensi hanno minacciato di diminuire gli investimenti nello stato se la legge rimarrà in vigore (il gigante high tech Angie’s List ha immediatamente bloccato un piano di espansione da 40 milioni di dollari della sua sede centrale di Indianapolis).

 

Intanto, altri 19 stati del nord America hanno già approvato provvedimenti simili negli anni passati, ma le perplessità per questa ultima decisione derivano dal fatto che in nessuno stato questo tipo di provvedimento è stato ampliato anche agli esercizi commerciali; che ancora oggi in Indiana non esistono leggi che difendano dalla discriminazione in base all’orientamento sessuale e, in ultimo, che la tendenza delle corti federali, anche degli stati tradizionalmente più conservatori, è sempre più quella di apertura nei confronti del matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

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