Dall’8 al 12 ottobre si celebrano le Giornate dei cefalopodi

L’obiettivo delle Giornate mondiali per la sensibilizzazione sui cefalopodi è quello di sottolineare l’importanza di proteggere e approfondire la conoscenza di queste misteriose creature.

Gli invertebrati sono probabilmente gli animali più strani e più “alieni” del pianeta. Tra questi spicca una classe di molluschi caratterizzata da un’intelligenza straordinaria e dalla complessa specializzazione, i cefalopodi, di cui fanno parte polpi, calamari, seppie e nautilus.

 

nautilus
Esemplare di Nautilus, vero fossile vivente

 

Secondo Sydney Brenner, ricercatore dell’Oist (Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University), i cefalopodi “sono stati i primi animali intelligenti del pianeta”. Questi animali hanno un sistema nervoso molto sviluppato, cervelli di grandi dimensioni, sono caratterizzati dalla capacità di risolvere problemi complessi e dal rapido apprendimento e sono in grado, tra le altre cose, di orientarsi in un labirinto e aprire bottiglie e barattoli.

 

Oltre alle incredibili capacità cognitive i cefalopodi sono maestri dell’arte del mimetismo. Riescono infatti a modificare la loro livrea attraverso il controllo di cellule chiamate cromatofori. Il cambiamento di colore è immediato e consente a queste creature di simulare la sabbia o le rocce degli scogli diventando praticamente invisibili.

[vimeo url=”https://vimeo.com/235926064″]Video Cano Cristales[/vimeo]

I “superpoteri” dei cefalopodi hanno funzioni sia di attacco che di difesa, una particolare specie di seppia (Sepia latimanus), ad esempi, può creare sulla propria pelle delle bande chiaro-scure che variano di intensità, creando un effetto psichedelico che ipnotizza la preda. Mentre il polpo mimetico (Thaumoctopus mimicus) può imitare l’aspetto e i movimenti di oltre quindici differenti creature, simulando animali velenosi per proteggersi, come i serpenti di mare e i pesci leone.

Dall’8 al 12 ottobre vengono celebrati questi affascinanti animali con le Giornate mondiali per la sensibilizzazione sui cefalopodi. La ricorrenza è stata istituita nel 2007 dai membri del Tonmo, The Octopus News Magazine Online forum, ed è nata con l’obiettivo di sottolineare l’importanza di proteggere e approfondire la conoscenza di queste misteriose creature.

Le giornate sono così suddivise: l’8 ottobre è la Giornata del polpo, il rappresentante più famoso della famiglia, il 9 ottobre si celebrano i cefalopodi meno noti, è la Notte del nautilus, vero e proprio fossile vivente che ha fatto la sua comparsa nel Paleozoico, il 10 ottobre è la Giornata del calamaro e della seppia, cefalopodi caratterizzati da due tentacoli in aggiunta alle otto braccia, l’11 ottobre è la Giornata del kraken, creatura leggendaria che riassume il ruolo ricoperto da questi animali nella nascita dei miti dei mostri marini, infine il 12 ottobre è la Giornata dei fossili, per ricordare tutti i cefalopodi estinti (gli scienziati ne hanno identificate circa 17mila specie estinte attraverso i fossili, come le ammoniti).

 

Attualmente sono circa 800 le specie di cefalopodi note alla scienza, con molte altre ancora da scoprire. Il futuro di queste misteriose creature è però incerto, la pesca di questi animali è infatti in costante aumento e sono minacciati dai cambiamenti del clima e dall’inquinamento acustico prodotto dalle attività estrattive.

 

polpo che nuota
Polpo che nuota

 

Nessun cefalopode è inoltre inserito nella lista delle specie minacciate della Iucn, a testimonianza di quanto poco sappiamo di questi animali. Negli abissi forse si nascondono cefalopodi sconosciuti, antichi come il tempo, signori incontrastati di un mondo freddo e buio. Potrebbe bastare questo pensiero per guardare con occhi diversi e rinnovato rispetto seppie e polpi.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Ripartiamo dalla montagna

Con il Club alpino italiano (Cai) raccontiamo le sfide e opportunità delle terre alte, da un approccio più consapevole alla loro tutela e valorizzazione.