Da Emma Watson a Michelle Obama, le donne che lottano per il pianeta

Jessica Alba, Emma Watson, Ertharin Cousin. Donne molto diverse tra loro, che hanno qualcosa in comune: si sono messe al servizio del pianeta.

Sono donne, si sono guadagnate fama e potere e hanno deciso di spenderli per i diritti, lo sviluppo, l’ambiente. Da Emma Watson a Etharin Cousin, ecco una lista di esempi da seguire.

Ertharin Cousin, direttrice del Programma Alimentare Mondiale Onu

Dopo diversi anni al servizio delle grandi catene alimentari statunitensi, Ertharin Cousin ha iniziato a occuparsi a tempo pieno di fame, alimentazione e strategie di sviluppo, da una prospettiva governativa, aziendale e no profit. Dal 2009 al 2012 è stata ambasciatrice degli Stati Uniti presso le agenzie agro-alimentari delle Nazioni Unite e capo della missione Usa per le agenzie Onu a Roma. Ciò significa che ha seguito in prima persona emergenze come il terremoto del 2010 ad Haiti, le inondazioni del 2010 in Pakistan e la siccità del 2011 nel Corno d’Africa. Dal 2012 è direttore esecutivo del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp), la più grande organizzazione umanitaria al mondo, che conta circa 13.500 dipendenti.

Jessica Alba, attrice e imprenditrice

I più la conoscono perché hanno visto il suo volto in innumerevoli copertine e spot televisivi, o per i suoi ruoli da protagonista in film di successo come Sin City e I Fantastici 4. Ma Jessica Alba è anche un’imprenditrice. Insieme ad altri collaboratori, nel 2012 ha fondato The Honest Company, che commercializza trucchi e cosmetici eco-friendly, non trattati chimicamente e non testati sugli animali. Un’azienda che negli anni ha vissuto una crescita incessante: ogni anno incassa circa 300 milioni di dollari, vendendo i suoi prodotti tramite l’ecommerce e i più grandi centri commerciali statunitensi.

Emma Watson, attrice

La Hermione di Harry Potter, molto studiosa e un po’ solitaria, in realtà è una determinata star di Hollywood che già a poco più di vent’anni spendeva il suo volto e la sua fama per i diritti. Non a caso, dal 7 luglio 2014 Emma Watson è stata nominata Goodwill Ambassador (letteralmente, “ambasciatrice di buona volontà”) per l’UN Women, il programma delle Nazioni Unite per la parità di genere. È suo il discorso di apertura della campagna #HeForShe, con cui si vogliono sensibilizzare gli uomini a prendere sul serio la questione della parità di genere, smettendo di pensare che sia solo un problema femminile. Le sue parole hanno fatto il giro del mondo:

“Uomini, vorrei cogliere questa opportunità per farvi un invito formale. La parità di genere è anche un problema vostro. Perché fino a oggi ho visto il ruolo in famiglia di mio padre considerato meno importante dalla società, nonostante da piccola avessi bisogno della sua presenza tanto quanto quella di mia madre. (…) Ho visto uomini resi fragili e insicuri dalla percezione distorta di cosa sia il successo maschile. Neanche gli uomini hanno i diritti della parità di genere. Non si parla molto spesso di come gli uomini siano imprigionati negli stereotipi di genere che li riguardano, ma vedo che lo sono. E quando se ne saranno liberati, le cose cambieranno di conseguenza anche per le donne. (…) Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti: è tempo di pensare al genere come uno spettro, e non come a due insiemi di valori opposti. (…)

Se smettiamo di definirci l’un l’altro in base a cosa non siamo, e cominciamo a definire noi stessi in base a chi siamo, possiamo essere tutti più liberi”.

Michelle Obama, first lady Usa

Il mandato di Barack Obama finirà ufficialmente a gennaio, per lasciare il posto a un presidente di carattere totalmente opposto. Ma non è certo destinata a spegnersi l’eredità di Michelle Obama, che in più momenti ha quasi rubato la scena al marito, usando con acume e intelligenza il suo ruolo istituzionale di first lady. La sua battaglia contro l’obesità e il cibo spazzatura, simboleggiata dall’orto biologico alla Casa Bianca, ha dato i suoi frutti. Secondo il Servizio nazionale di statistiche sull’agricoltura statunitense, negli Usa nel 2015 si contano 12.818 aziende agricole certificate, che producono e vendono ogni anno alimenti bio per un valore complessivo di 6,2 miliardi di dollari. Il 40 per cento di questo valore viene dalla California, che da sola ospita un migliaio di aziende biologiche.

Danielle Nierenberg, presidente di Food Tank

Il nome di Danielle Nierenberg magari non sarà noto al grande pubblico come quello di Emma Watson o Jessica Alba, ma è difficile non essersi mai imbattuti nelle attività, nelle campagne, negli eventi e nei contenuti divulgativi di Food Tank, l’organizzazione no profit che presiede. Food Tank si batte, su scala globale, per promuovere la sostenibilità nella filiera agroalimentare, come risposta alle sfide globali della fame, dell’obesità, del cambiamento climatico. Nell’arco di due anni, Danielle Nierenberg ha visitato più di 35 Paesi tra Africa subsahariana, Asia e America Latina, per incontrare agricoltori, scienziati, leader politici, studenti e giornalisti, alla ricerca di storie, informazioni e idee per trovare il modo di combattere la fame e la povertà tutelando l’ambiente.

 

Foto in apertura © Albin Lohr-Jones/Pacific Press/LightRocket via Getty Images

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