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Sono stati almeno 600 gli ettari andati in fumo nel rogo che ha colpito l’isola lo scorso maggio. “Una situazione drammatica”, la definì il sindaco Salvatore Gabriele. Ma oggi per ripristinare la Perla Nera del Mediterraneo e rispondere con forza alla criminalità organizzata, è partita la campagna di crowdfunding “10mila alberi per Pantelleria”, dopo che
Sono stati almeno 600 gli ettari andati in fumo nel rogo che ha colpito l’isola lo scorso maggio. “Una situazione drammatica”, la definì il sindaco Salvatore Gabriele. Ma oggi per ripristinare la Perla Nera del Mediterraneo e rispondere con forza alla criminalità organizzata, è partita la campagna di crowdfunding “10mila alberi per Pantelleria”, dopo che a luglio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva istituito il Parco di Pantelleria, oggi 24° Parco nazionale.
Un progetto voluto dal Comitato Parchi per Kyoto, in collaborazione con Legambiente, Federparchi – Europarc Italia e Kyoto Club, insieme al Comune di Pantelleria, l’Università degli Studi di Palermo e l’associazione Marevivo. “Pantelleria ha bisogno di crescere. Le opportunità del Parco Nazionale vanno raccolte con un percorso che è appena all’inizio, i giovani saranno i primi fruitori delle opportunità che costruiremo, senza steccati e con il coraggio di chi sa osare, come hanno fatto i nostri concittadini panteschi nel tempo”, ha detto il sindaco Salvatore Gino Gabriele. “E di credere nel suo naturale habitat di sviluppo sostenibile. Non possiamo dimenticare ciò che è accaduto lo scorso anno e continuo a sperare che la giustizia riesca a prendere questi delinquenti”.
Per questo motivo, sulla piattaforma PlanBee.bz, è stata lanciata una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di raggiungere quota 300mila euro in poco meno di un anno. La donazione minima per la donazione di 1 albero viene fissata a 35 euro e sul portale sara’ possibile donare contributi per un massimo di 200 alberi. Le donazioni inferiori confluiranno in un fondo comune che portera’ alla piantumazione di ulteriori alberi.
Una volta raggiunta tale cifra il progetto verrà gestito e realizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, che prevede sia di partire dalla raccolta e dalla conservazione dei semi in vivaio, sia di piantumare piantine di specie autoctone ottenute dai semi raccolti a Pantelleria privilegiando specie rare o minacciate, come il pino d’Aleppo. Un’iniziativa che chiama a raccolta tutti i cittadini, in particolare coloro che amano queste e molte altre perle del Mare Nostrum.
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