
Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà lo Stato palestinese. Avverrà all’assemblea generale dell’Onu di settembre.
Il Congresso degli Stati Uniti ha trovato un accordo per evitare un nuovo shutdown. Stanziate ingenti somme per il muro al confine con il Messico.
Il Congresso degli Stati Uniti ha raggiunto un accordo di principio che dovrebbe evitare un nuovo shutdown, ovvero il blocco parziale dell’amministrazione pubblica, in attesa dell’approvazione del bilancio. Ciò dopo che già si è registrato, nello scorso gennaio, il blocco più lungo della storia della nazione nordamericana. Con circa 800mila dipendenti pubblici coinvolti che, per la prima volta, non hanno ricevuto lo stipendio.
Da settimane infatti i repubblicani e i democratici sono protagonisti di un duro braccio di ferro. Principale motivo di divisione: il muro alla frontiera con il Messico che il presidente Donald Trump vuole ad ogni costo costruire. “Non so quando il governo riaprirà. Ma posso dirvi che non riaprirà fino a quando non avremo un muro, o una recinzione, come vogliano chiamarla”, ha affermato il presidente aveva affermato già prima di Natale il miliardario americano.
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L’annuncio di un’intesa di massima tra maggioranza e opposizione è arrivato nella serata di lunedì 11 febbraio, dopo un’ultima trattativa tra le parti. Uno dei principali negoziatori repubblicani, il senatore Richard Shelby, ha dichiarato alla Cnn che l’accordo comprende anche il finanziamento della sicurezza frontaliera. In particolare, per la costruzione di una barriera lunga 55 miglia (circa 88 chilometri) dovrebbero essere concessi 1,375 miliardi di dollari.
Si tratta di un compromesso tra quando chiesto da Donald Trump e il “no” inizialmente imposto dai democratici. Il presidente, in visita nella città di El Paso, al confine con il Messico, mentre i negoziati proseguivano ha affermato che il muro permetterebbe “di salvare delle vite”.
Ora occorrerà attendere un voto da parte del Congresso per rendere operativo l’accordo. Nonché l’approvazione da parte della stessa Casa Bianca, che in linea teorica potrebbe opporsi ponendo il veto sul provvedimento, qualora l’amministrazione Trump dovesse ritenere insufficiente lo stanziamento per il muro.
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