Ekrem Imamoglu, ex sindaco di Istanbul e oppositore di Erdoğan, rischia oltre 2.500 anni di carcere

La procura di Istanbul ha formulato le accuse nei confronti dell’ex sindaco Ekrem Imamoglu. I capi d’accusa per l’oppositore di Erdoğan sono 142 per oltre 2.500 anni di carcere.

La procura di Istanbul ha chiesto oltre 2.500 anni di carcere per l’ex sindaco della città, Ekrem Imamoglu. Imamoglu è considerato il principale oppositore politico del presidente Recep Erdoğan e si trova in carcere dallo scorso marzo con numerose accuse a carico, tra cui corruzione e appropriazione indebita.

L’ex sindaco di Istanbul ha in programma di candidarsi alle elezioni presidenziali della Turchia, previste nel 2028. L’accusa è che il suo arresto abbia natura prettamente politica, in un paese dove Erdoğan ha dato un’impronta sempre più autoritaria alla sua presidenza, imbavagliando dissidenti e opposizioni.

Chi è Ekrem Imamoglu

Ekrem Imamoglu fino allo scorso marzo era sindaco di Istanbul, al suo secondo mandato. Esponente di spicco del Partito Popolare Repubbicano (Chp) e considerato uno dei principali oppositori del presidente autoritario Recep Erdoğan, aveva espresso la volontà di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2028, grazie anche a un sostegno crescente.

Il 19 marzo è stato arrestato insieme a un centinaio di altre persone, compresi alcuni suoi collaboratori, colleghi e giornalisti, nell’ambito di un’operazione condotta dalla polizia su ordine della procura della metropoli turca. Imamoglu è stato accusato di truffa alla turbativa d’asta, corruzione e favoreggiamento del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che negli ultimi mesi nel frattempo ha rinunciato alla lotta armata e si è sciolto.

Il suo arresto ha scatenato profonde proteste nel paese, che sono state represse in modo autoritario con violenze e arresti. Nel frattempo Imamoglu ha subito una prima condanna a un anno e otto mesi per minacce a pubblico ufficiale, dopo che aveva accusato il procuratore capo di Istanbul, Akin Gurlek, di perseguire i membri delle opposizioni e di agire in un modo connotato politicamente. E ora sempre da parte di Gurlek è stato presentato un enorme fascicolo con nuovi capi d’accusa contro l’ex sindaco di Istanbul.

Oltre 2.500 anni di carcere?

Il faldone a carico di Imamoglu è lungo 4mila pagine e nei suoi confronti sono stati pronunciati 142 capi d’accusa. Viene accusato tra le altre cose di gestione di un’organizzazione criminale, corruzione, appropriazione indebita, riciclaggio di denaro, estorsione e manipolazione degli appalti, spionaggio e falsificazione della laurea. Secondo la procura, con le sue attività avrebbe causato danni allo stato per circa tre miliardi di euro e assieme a lui sono state rinviate a giudizio altre 402 persone.

Se Imamoglu dovesse venire condannato per tutti i capi d’accusa a suo carico rischierebbe oltre 2.500 anni di prigione. “Questo caso non è legale, è puramente politico. Il suo scopo è fermare il Partito Popolare Repubblicano (CHP), arrivato primo alle ultime elezioni locali, e bloccare il suo candidato alla presidenza”, ha denunciato Özgür Özel, segretario del partito di opposizione. Che ha ribadito che Imamoglu sarà comunque candidato alle presidenziali del 2028 e che il partito non si piegherà alla persecuzione politica messa in atto dal presidente Erdoğan.

Il Partito Popolare Repubblicano (CHP) ha visto crescere notevolmente il suo consenso in Turchia negli ultimi anni e questo è andato, di pari passo, con l’aumento delle pressioni nei suoi confronti. Sono già 16 i sindaci espressi dal partito a essere stati arrestati e secondo alcuni osservatori gli atti d’accusa espressi dalla procura di Istanbul contro Imamoglu e le altre centinaia di persone rinviate a giudizio potrebbero portare alla chiusura del partito

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