Oggi, 25 marzo il Pianeta è in piazza per un nuovo sciopero globale per il clima

Il movimento Fridays for future torna in piazza per chiedere di agire contro i cambiamenti climatici. Ma anche per la pace e la giustizia sociale.

Aggiornamento ore 17 – Le attiviste e gli attivisti di Fridays for future hanno manifestato in tutta Italia in oltre 70 città. “Ancora una volta siamo decine di migliaia a scendere per le strade d’Italia. I nemici della transizione ecologica hanno provato a fare passare la crisi climatica in secondo piano sfruttando la guerra in Ucraina. Ma le persone hanno capito che si tratta di un inganno, queste due crisi hanno la medesima causa e la medesima soluzione: fermare la nostra dipendenza tossica dai combustibili fossili”, ha dichiarato Filippo Sotgiu, uno dei portavoce nazionali del movimento.

Quest’ultimo ha indicato che a partecipare ai cortei sono state 20mila persone a Roma, 10mila a Torino, 5mila a Milano, Napoli e Brescia, 1.500 a Padova e Bologna. La mobilitazione si è concentrata, come annunciato, sul tema dei cambiamenti climatici ma anche sul conflitto e sulle ripercussioni che esso rischia di imporre sulla transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.


“Perché uno sciopero per il clima deve essere anche uno sciopero contro la guerra? Spesso tendiamo ad analizzare ogni cosa in compartimenti stagni e questo ci porta a considerali due argomenti separati, ma provando a leggere la realtà con uno sguardo globale e olistico, non possiamo non vedere i legami tra conflitti, clima, ambiente e giustizia sociale”. È con queste motivazioni che il movimento Fridays for future scenderà in piazza oggi in tutto il mondo.

“Siamo stanchi delle bugie di multinazionali e governi”

Il 25 marzo vedrà infatti impegnati gli attivisti dell’intero Pianeta. Perché, esattamente come accaduto con la pandemia, la guerra in Ucraina non può far dimenticare la più grave emergenza che il genere umano si trova a dover fronteggiare: quella dei cambiamenti climatici.

La locandina dello sciopero per il clima del 25 marzo di Fridays for future
La locandina dello sciopero per il clima del 25 marzo di Fridays for future

“Siamo stanchi di sentire le bugie scritte ad hoc dai pubblicitari delle multinazionali del settore fossile e dai governi che le sostengono. Questa volta scenderemo in piazza non solo per presentare le nostre richieste, ma per creare sistemi più ampi basati sull’amore, l’empatia e la cura delle nostre comunità che metteranno al primo posto la cura delle persone piuttosto che il denaro. Ci riuniremo il 25 marzo 2022 sotto l‘hashtag #PeopleNotProfit e continueremo a riunirci per la nostra visione condivisa di un pianeta migliore che sia equo verso tutti i suoi abitanti”, ha spiegato Martina Comparelli, una dei portavoce di Fridays for future Italia.

Una mappa degli eventi in Italia legati allo sciopero per il clima

“Non abbiamo tempo per aver paura, ma abbiamo bisogno di reagire, di fermare la distruzione delle nostre comunità devastate dall’attuale sistema estrattivista e di lavorare allo stesso tempo”, aveva dichiarato l’attivista colombiana Sofia Gutierrez quando, alla fine di gennaio, era stata annunciata la giornata di mobilitazione.

La divisione italiana del movimento ha pubblicato una mappa di tutti gli eventi che sono in programma nella giornata. Da Roma a Palermo, da Milano a Trieste, l’intera Penisola è mobilitata per animare lo sciopero globale. Con marce, cortei e interventi degli attivisti.

Il movimento Fridays for future chiede anche una trasformazione della giustizia

Una delle richieste che emergeranno dalle piazze è che i paesi del Nord del mondo “garantiscano dei risarcimenti climatici alle comunità più colpite”, ha sottolineato Fridays for future. “Tali risarcimenti non sono beneficenza, ma fanno parte di un processo di trasformazione della giustizia in cui il potere politico tornerà alle persone e alle comunità. Non dovranno essere concessi sotto forma di prestiti, ma di finanziamenti, come una risposta alle richieste delle comunità indigene ed emarginate. Per restituire le terre alle comunità e dare risorse a quelle più colpite dalla crisi climatica affinché possano adattarsi e compensare le perdite e i danni”.

Sciopero clima Berlino
Uno sciopero per il clima a Berlino, raccontato nel film Now © W-film/Starhaus Produktionen

Una richiesta, dunque, di redistribuzione della ricchezza globale. Perché, appunto, la soluzione alla crisi climatica non può che passare anche per la giustizia sociale.

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