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Il fotografo brasiliano Sebastião Salgado regala alla città emiliana 100 fotografie capaci di raccontare una terra di profonde contraddizioni. Un appuntamento imperdibile a ingresso gratuito.
Una grande mostra – 100 gli scatti esposti – racconta 30 anni di reportage di Sebastião Salgado in Africa, cogliendone i grandi spazi, i visi del suo popolo, le storie di difficoltà e opportunità sul territorio. Questo prestigioso appuntamento, in due diverse sedi a Reggio Emilia, dà valore a un progetto di riqualificazione di aree della cittadina emiliana, sposato con entusiasmo dallo stesso fotografo brasiliano. Scatti memorabili in una mostra a ingresso libero. Da non perdere
È un appuntamento importante quello che inaugura il 9 febbraio a Reggio Emilia, non solo perché saranno esposti 100 scatti in bianco e nero di uno dei più grandi fotografi internazionali, ma anche perché questa mostra è nata all’interno del progetto di coesione sociale e scambio culturale di Caffè letterario Binario49 e quello di innovazione e contemporaneità di Spazio Gerra, di cui anche Salgado ha intuito l’importanza e il valore, tanto da accettare di parteciparvi concedendo le proprie stupende immagini gratuitamente..
Un’occasione unica dunque per essere parte, anche solo da spettatori, a un evento profondamente sentito che crea un ponte tra il quartiere multiculturale della Stazione centrale della città emiliana e quello invece più antico e simbolico/identitario, il centro storico, sedi delle due location della mostra. Un percorso fatto di scatti potenti, tutti in bianco e nero, che testimoniano le contraddizioni di una terra mai veramente compresa ma spesso sfruttata, deturpata e dimenticata.
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L’Africa raccontata da Salgado è molto reale, non edulcorata. Scattata da chi, prima di essere fotografo, è stato per molti anni in quei paesi per il suo lavoro di economista: l’artista brasiliano infatti intraprese negli anni Settanta un importante viaggio in Africa per conto dell’Organizzazione mondiale del caffè che lo portò a conoscere profondamente non solo l’economia, le coltivazioni e i commerci africani, ma anche i territori e i popoli di una terra che avrebbe poi amato e immortalato nel suo mestiere di fotografo.
La mostra “Africa” – a Reggio Emilia dal 9 Febbraio al 24 Marzo – è una summa di 30 anni di reportage realizzati a partire dagli anni Settanta nell’Africa sub-sahariana e ripercorre l’esperienza dell’autore nel continente africano dalle guerre di indipendenza alle catastrofi naturali, da una natura incontaminata all’incontro con persone sorprendenti.
L’esposizione è divisa come detto in due sedi e la prima, al Binario49, presenta il lavoro realizzato nei viaggi e nelle esplorazioni di Salgado tra il 1974 e il 2005 nel sud del continente tra Mozambico, Malawi, Angola, Zimbabwe, Sud Africa, Ruanda, Uganda, Congo, Zaire e Namibia; la seconda parte, allo Spazio Gerra, raccoglie i reportage realizzati dal 1973 al 2006 nelle regioni dei Grandi laghi tra Repubblica democratica del Congo, Burundi, Tanzania, Zaire, Kenya Ruanda e nelle regioni sub-sahariane Mali, Sudan, Somalia, Chad, Mauritania, Senegal, Etiopia. Da visitare entrambe per ben comprendere quale sia non solo l’arte di questo grande fotografo, ma il suo pensiero su questa terra e sulla Terra in generale.
Gli scatti di Salgado risultano spesso epici pur fermando attimi di infinita povertà e aridità geografica e d’animo. La luce è sovente utilizzata però per dare speranza nonostante tutto: per esempio a illuminare la forza della natura – dirompente o salvifica – o gli occhi degli africani (gioiosi e mai rassegnati). È un bell’esempio di arte dalla grandiosa immediatezza “Africa”, capace di incuriosire, provocare indignazione, suscitare interesse, necessario per questo continente. Ancora. Se è vero che per conoscere davvero un paese occorre viverlo e non solo visitarlo, partire da questa mostra un buon inizio.
La mostra Africa di Sebastião Salgado è aperta in entrambe le sedi a reggio Emilia venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. L’ingresso è gratuito.
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