
L’abbandono degli allevamenti intensivi è il cambiamento necessario per il benessere di animali e persone. Essere Animali continua a combattere per questa causa.
Cosa può fare un cittadino consapevole che si trova di fronte ad animali abbandonati o maltrattati? Chi deve chiamare? Ecco un piccolo vademecum.
Con il caldo e l’approssimarsi delle vacanze ricomincia anche il tragico bollettino degli animali abbandonati. Secondo i primi dati diffusi dall’Aidaa, Associazione italiana difesa animali ed ambiente – sarebbero stati già 20.000 gli abbandoni dall’inizio del 2017. Secondo la Lav, Lega anti vivisezione, vengono in media abbandonati ogni anno 80.000 gatti e 50.000 cani; l’80 per cento di questi animali rischia di morire.
Ma cosa possiamo fare noi, cittadini consapevoli, se ci imbattiamo in un animale in difficoltà?
Qui bisogna distinguere tra cani randagi, magari di quartiere, e gatti liberi da una parte e animali domestici tenuti in casa che si sono smarriti o, peggio, che sono stati abbandonati dall’altra. I primi si riconoscono perché sono tranquilli e abituati vivere all’aperto; i secondi invece, generalmente molto puliti e curati, appariranno impauriti, nervosi e spaesati. In questo caso è bene contattare la Polizia municipale del Comune competente e chiedere un intervento (diretto, della Asl veterinaria o del volontariato animalista). Se l’animale si è perso, tramite microchip sarà possibile restituirlo al padrone.
È un randagio sterilizzato, vaccinato e microchippato che il quartiere o il paese ha adottato. È un animale che conosce perfettamente il territorio e a cui non mancano cibo o acqua o attenzioni.
Questa è purtroppo la fine peggiore per gli animali domestici abbandonati che, non conoscendo i pericoli della strada, rischiano di finire sotto le automobili. Per legge, secondo il nuovo Codice della strada, gli animali investiti devono essere soccorsi obbligatoriamente, quindi se siete coinvolti o assistete a un incidente in cui sono coinvolti animali potete contattare il pronto soccorso (118), la Polizia Stradale, i Carabinieri (112), la Polizia di Stato (113), la Guardia di Finanza (117), o eventualmente anche il Corpo Forestale (1515) , e fornire tutte le informazioni necessarie. A maggior ragione le forze dell’ordine andrebbero contattate se avete visto l’investitore e questi è fuggito (dovreste essere però così rapidi da appuntare la targa). Potete anche prestare un primo soccorso all’animale, ma in questo caso ricordatevi di chiamare un veterinario o direttamente l’Enpa, che dovrebbe recarsi sul posto affinché la cartella clinica dell’animale diventi prova del reato.
Filmate o fotografate col cellulare, segnate la targa dell’auto. Recuperate prove da fornire a Polizia locale o Carabinieri, il maltrattamento degli animali è un reato penale ed è punibile con il carcere. È necessario quindi denunciare l’episodio e fornire tutti i dati possibili. Anche in questo caso, potete inviare la segnalazione all’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, che potrà costituirsi parte civile.
Carabinieri – 112
Polizia – 113
Soccorso sanitario -118
Ente nazionale protezione animali – 06 32 42 873, sede centrale. E-mail: [email protected]
Lega nazionale per la difesa del cane – 02 26 11 65 02
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