L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
L’attentato all’hotel Dusit D2 di Nairobi, rivendicato da Al Shabaab, è tuttora in corso. Tutti gli aggiornamenti in tempo reale.
Aggiornamento 16 gennaio – Il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, ha annunciato che le operazioni di sicurezza sono terminate e “tutti i terroristi sono stati neutralizzati”. Stando alle sue dichiarazioni le vittime sarebbero 14; secondo la Croce rossa, tuttavia, sarebbero almeno 24. I soccorritori hanno tratto in salvo circa 700 civili.
#UPDATE Kenya’s President Uhuru Kenyatta gave statement about the #Nairobi attack, saying “all terrorists have been eliminated, 14 people are dead and over 700 civilians evacuated to safety” pic.twitter.com/Bsjwl8rA6Q
— CGTN (@CGTNOfficial) 16 gennaio 2019
Aggiornamento 22:37 – Il numero delle vittime è salito a sette perché due feriti hanno perso la vita in ospedale. La polizia ha reso noto che uno degli attentatori si è fatto saltare in aria nella lobby dell’albergo. Il ministro dell’Interno del Kenya, Fred Matiang’i ha dichiarato che “tutti gli edifici del complesso sono stati messi in sicurezza, la situazione è sotto controllo e il paese è salvo: il terrorismo non riuscirà a sconfiggerci”. Tuttavia, alcuni militanti di Al Shabaab sono ancora asserragliati al settimo piano dell’hotel Dusit D2.
Un portavoce dell’organizzazione terroristica Al Shabaab ha rivendicato l’attacco che si sta svolgendo all’interno del complesso dell’hotel Dusit D2 a Nairobi, in Kenya. Due esplosioni, seguite da una raffica di colpi d’arma da fuoco, hanno causato la morte di cinque persone; almeno 30 sono rimaste ferite.
Si tratta di una struttura alberghiera di lusso, circondata da banche e uffici. L’area è stata isolata e le forze dell’ordine stanno evacuando i civili ma, secondo fonti citate da Sky Tg24, diverse persone sarebbero tenute in ostaggio dagli attentatori che, in base alle testimonianze, sarebbero in quattro.
Looks like Recce squad have arrived. Still lots of intermittent shooting, and burning cars still exploding. Eyewitness claims he saw 4 armed men enter and start shooting pic.twitter.com/9ipniRaI8x
— FERDINAND OMONDI (@FerdyOmondi) 15 gennaio 2019
“Ho sentito degli spari, poi ho visto la gente fuggire con le mani in alto; qualcuno è entrato nella banca per nascondersi”, ha raccontato all’agenzia di stampa Reuters una donna che lavora per un istituto di credito all’interno del complesso.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Un rapporto indica che la capitale dell’Indonesia Giacarta accoglie ormai 42 milioni di persone: più di Dacca, seconda, e di Tokyo.
Dopo la prima bozza di piano profondamente sbilanciata a favore della Russia, ora c’è una nuova bozza di accordo che piace all’Ucraina.
La sentenza è arrivata sul caso di due cittadini polacchi sposati in Germania. La Polonia si era rifiutata di riconoscere il loro matrimonio.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Il piano di pace per l’Ucraina ricorda molto quello per la Striscia di Gaza. Kiev dovrebbe cedere diversi suoi territori alla Russia e ridimensionare l’esercito.
La risoluzione dell’Onu su Gaza prevede l’invio di truppe internazionali e il disarmo di Hamas. Ma la strada è subito in salita.
Un rapporto della ong israeliana PHRI denuncia la strage di palestinesi nelle strutture detentive israeliane. I morti ufficiali sono 98 ma si contano centinaia di dispersi.
La procura di Istanbul ha formulato le accuse nei confronti dell’ex sindaco Ekrem Imamoglu. I capi d’accusa per l’oppositore di Erdoğan sono 142 per oltre 2.500 anni di carcere.
