Aggiornamento 16 gennaio – Il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, ha annunciato che le operazioni di sicurezza sono terminate e “tutti i terroristi sono stati neutralizzati”. Stando alle sue dichiarazioni le vittime sarebbero 14; secondo la Croce rossa, tuttavia, sarebbero almeno 24. I soccorritori hanno tratto in salvo circa 700 civili.
#UPDATE Kenya’s President Uhuru Kenyatta gave statement about the #Nairobi attack, saying “all terrorists have been eliminated, 14 people are dead and over 700 civilians evacuated to safety” pic.twitter.com/Bsjwl8rA6Q
Aggiornamento 22:37 – Il numero delle vittime è salito a sette perché due feriti hanno perso la vita in ospedale. La polizia ha reso noto che uno degli attentatori si è fatto saltare in aria nella lobby dell’albergo. Il ministro dell’Interno del Kenya, Fred Matiang’i ha dichiarato che “tutti gli edifici del complesso sono stati messi in sicurezza, la situazione è sotto controllo e il paese è salvo: il terrorismo non riuscirà a sconfiggerci”. Tuttavia, alcuni militanti di Al Shabaab sono ancora asserragliati al settimo piano dell’hotel Dusit D2.
Un portavoce dell’organizzazione terroristica Al Shabaab ha rivendicato l’attacco che si sta svolgendo all’interno del complesso dell’hotel Dusit D2 a Nairobi, in Kenya. Due esplosioni, seguite da una raffica di colpi d’arma da fuoco, hanno causato la morte di cinque persone; almeno 30 sono rimaste ferite.
Si tratta di una struttura alberghiera di lusso, circondata da banche e uffici. L’area è stata isolata e le forze dell’ordine stanno evacuando i civili ma, secondo fonti citate da Sky Tg24, diverse persone sarebbero tenute in ostaggio dagli attentatori che, in base alle testimonianze, sarebbero in quattro.
Looks like Recce squad have arrived. Still lots of intermittent shooting, and burning cars still exploding. Eyewitness claims he saw 4 armed men enter and start shooting pic.twitter.com/9ipniRaI8x
“Ho sentito degli spari, poi ho visto la gente fuggire con le mani in alto; qualcuno è entrato nella banca per nascondersi”, ha raccontato all’agenzia di stampa Reuters una donna che lavora per un istituto di credito all’interno del complesso.
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