Fracking in Australia, lo stato di Victoria lo vieta

Grazie alle proteste di attivisti e agricoltori Victoria diventerà il primo stato australiano a bandire il fracking.

Il fracking, tecnica utilizzata per estrarre gas naturale e petrolio dalle rocce presenti nel sottosuolo, può essere molto redditizio per le compagnie di estrazione, l’impatto ambientale è tuttavia molto elevato (gli effettivi danni che provoca non sono ancora chiari) a scapito delle popolazioni locali e della biodiversità. Per questo motivo lo stato di Victoria, situato all’estremità sudorientale dell’Australia, ha deciso di vietare questa tecnica di estrazione.

Torre di perforazione utilizzata per la fratturazione idraulica
La tecnica della fratturazione idraulica consiste nel perforare il terreno fino a raggiungere le rocce che contengono i giacimenti di gas naturale e successivamente iniettare un getto ad alta pressione di acqua mista a sabbia e altri prodotti chimici per provocare l’emersione in superficie del gas

Vittoria della popolazione contro il fracking

La messa al bando del fracking, annunciata la mattina del 30 agosto dal premier Daniel Andrews e che sarà introdotta entro la fine dell’anno, è stata decisa per tutelare le popolazioni locali e l’agricoltura. Per raggiungere questo obiettivo è stata determinante la volontà dei cittadini, che si sono schierati apertamente contro la fratturazione idraulica. “La decisione del governo è basata sulle migliori prove disponibili e riconosce che i rischi superano i benefici potenziali per Victoria”, si legge in una nota diffusa dall’ufficio del premier.

Agricoltori australiani marciano contro il fracking
Marcia di agricoltori a Melbourne per protestare contro il ricorso alla tecnica del fracking nello stato di Victoria (AAP Image/NEWZULU/DAVID HEWISON)

Proteggere l’agricoltura

Una delle motivazioni che hanno spinto il Paese a prendere questa decisione è quella di proteggere il florido settore agricolo di Victoria, nel quale lavorano oltre 190mila persone. Il fracking, che utilizza un getto ad alta pressione di acqua mista a sabbia e altri prodotti chimici per provocare l’emersione in superfice del gas, rischia infatti di compromettere le falde acquifere e contaminare il suolo, generando un impatto ancora sconosciuto sull’acqua, l’aria, la terra e la fauna selvatica.

Il movimento australiano contro le trivellazioni

Lock the gate, letteralmente “bloccare il cancello”, è un movimento australiano di protesta contro il fracking, nato nello stato del New South Wales. L’organizzazione invita gli agricoltori a chiudere i cancelli dei propri terreni, impedendo alle compagnie di trivellare.

Attivista di Lock the gate
Attivista di Lock the gate, movimento nato per contrastare la pratica del fracking in Australia

Il potere della comunità

“Questa notizia è un sollievo per le comunità che hanno combattuto la minaccia del fracking per anni – ha dichiarato Ellen Sandell, portavoce dei Verdi Australiani. – Semplici individui hanno vinto contro potenti e influenti società minerarie, e i Verdi sono orgogliosi di aver condotto la campagna politica che ha costretto il governo a sostenere un divieto permanente di estrazione”. “Siamo rimasti uniti, come comunità – racconta l’allevatrice Julie Boulton – e abbiamo deciso di combattere questa minaccia ai nostri terreni agricoli, all’acqua e alla salute, la decisione che è stata presa è semplicemente fantastica, siamo in estasi”.

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