![La foresta pluviale del Galles tornerà al suo antico splendore](https://cdn.lifegate.it/JwG9LiDrEeQNwFqGExVLmnqOZO0=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foresta-galles.png, https://cdn.lifegate.it/koNOxPot91AvOOw8uEhabYpHks0=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foresta-galles.png 2x)
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Troppi turisti impedivano agli abitanti del barrio del Park Güell di prendere il bus 116. Così il Comune l’ha fatto sparire da Google maps.
La notizia è quantomeno bizzarra: il bus 116 di Barcellona è scomparso improvvisamente da Google maps (e non solo, anche da altre applicazioni di mobilità). Ma la cosa strana è che non si tratta di un momentaneo problema tecnico ma bensì di un provvedimento voluto — e ottenuto — dal Comune di Barcellona su richiesta dei residenti che da anni lamentano l’affollamento degli autobus da parte dei turisti e l’impossibilità talvolta di utilizzarli. La soluzione dell’amministrazione pubblica però ha fatto scalpore e notizia solo nei media stranieri, mentre La Vanguardia, il quotidiano più letto a Barcellona e in Catalogna, non le ha dato praticamente alcun rilievo.
Sulla vicenda vanno dette almeno due cose per capire meglio il provvedimento: i mezzi della linea 116 non sono classici autobus ma si tratta di bus elettrici molto piccoli, con pochi posti a sedere. Inoltre, ci dice un cronista del quotidiano La Vanguardia, sono usati soprattutto da cittadini anziani del quartiere dove si trova, tra le altre attrazioni, il Park Güell, la seconda più popolare della città dopo la Basilica della Sagrada Familia.
Il problema, dunque, è che la zona servita da quel bus è una tra le più affollate e battute dai turisti, numerosissimi ormai in ogni stagione. Ma soprattutto, i mezzi messi a disposizione dal Comune non erano da tempo più sufficienti a soddisfare e sopportare il normale traffico di abitanti, più quello vacanziero. Per questo sono stati gli stessi cittadini, già nel 2023, ad aver chiesto in più di un’occasione di migliorare il servizio attraverso un aumento della frequenza degli autobus su quelle linee calde. Ma possiamo immaginare che questo significasse per i conti pubblici un budget ulteriore e un coinvolgimento di altro personale, probabilmente non sostenibile per le casse pubbliche. Così il Consiglio comunale ha deciso di “saltare il problema” e rimuovere la linea 116 da Google maps. Astuti.
La misura ha avuto infatti risultati concreti da subito: non ci sono più i sovraffollamenti quotidiani che si registravano prima. Per la gioia dei residenti per cui ora è più facile trovare posti vuoti a sedere. E per questo non è escluso che il Comune possa presto estendere questa iniziativa ad altre linee ugualmente saturate dall’elevato afflusso di turisti. Probabilmente le prossime zone a essere interessate saranno Barceloneta e Gràcia. La domanda che ci si deve porre forse è se sia giusto che a rimetterci siano i turisti che, in questo caso particolare, contribuiscono per larga parte, al benessere economico della città. Sempre più spesso ci troviamo di fronte a una demonizzazione del turismo, in ogni sua forma, sia davvero massivo o meno. Ma non altrettanto frequentemente le azioni messe in essere sono adeguate ai problemi che si debbono affrontare.
The Guardian, uno dei media che ha cavalcato questa notizia, ha riportato il parere di un attivista che prospetta presto l’eliminazione delle attrazioni da ogni applicazione di mobilità per non farle “trovare” ai turisti. Forse è solo una battuta, ma anche questo provvedimento inizialmente era stato considerato tale. Dunque riflettiamo. Sia su come vengano poco considerati i turisti: davvero crediamo che non troveranno la linea 116 solo perché non è più su Google maps? E sulla forse scarsa progettualità a lungo termine messa in atto, almeno in questo caso, da grandi città europee come Barcellona su temi importanti e urgenti come la mobilità.
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