Batterie, la filiera attesa alla grande sfida della circolarità

Fino al 2030 la domanda globale di batterie crescerà di circa il 25 per cento ogni anno: il ruolo di Erion Energy nella sfida della filiera per la circolarità.

Stiamo, seppur ancora lentamente, abbandonando le fonti di energia fossile. Ma per farlo, negli anni a venire, avremo sempre più bisogno di ricorrere a batterie e accumulatori, soprattutto per la transizione verso l’elettrico: da oggi al 2030 infatti la domanda globale di batterie è destinata a crescere di circa il 25 per cento ogni anno, e la capacità di riciclaggio dei RPA (Rifiuti di Pile e Accumulatori) dovrebbe aumentare di almeno 25 volte per soddisfare il fabbisogno di materie prime, soprattutto quelle critiche, necessarie alla loro produzione. 

riciclo delle batterie
Il riciclo delle batterie al piombo è ormai una pratica assodata. Diverso discorso per gli accumulatori al litio © baytunc/iStockphoto

Il ruolo dell’Unione Europea nella transizione

L’Unione Europea dovrà fare necessariamente la propria parte, occupando una quota crescente del mercato globale passando dal 17 per cento al 26 per cento entro il 2030. Anche perché proprio nei 27 paesi Ue è previsto un grande incremento della domanda di batterie per il trasporto su strada: anche per via dello stop alla vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035, si stima infatti che i veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) e i veicoli elettrici a batteria (BEV) supereranno le vendite delle auto con motore a combustione interna, con una crescita annuale stimata del 23 per cento in entrambe le categorie fino al 2030.

È la fotografia che ci restituisce la Ricerca “Il regolamento Europeo sulle batterie e le sfide per la catena del valore” realizzata per Erion Energy – il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Pile e Accumulatori – da Federico Magalini, Director Sustainability Services UK & Italy della società di consulenza dss+. Lo studio, presentato in occasione di Ecomondo 2022, prende in esame il contesto in cui verrà introdotto il Nuovo regolamento, analizzando le disposizioni a cui dovranno attenersi i vari attori della filiera delle batterie. Secondo Magalini “C’è da correre, perché nel mondo delle batterie la domanda di energia è destinata a crescere con un passo importante”. 

Moltissime le novità che saranno introdotte dal Nuovo regolamento che, per la prima volta, contempleranno l’intero ciclo di vita delle batterie: dalla fase dall’eco-progettazione alla produzione, dal ricondizionamento all’approvvigionamento dei materiali di produzione. Saranno inoltre disciplinate nuove categorie di batterie – come quelle dei mezzi elettrici – e innalzati i tassi di riciclo per le pile portatili e per i veicoli leggeri della e-mobility. Tra le novità principali ci sarà anche l’obbligo di calcolare l’impronta di carbonio per la produzione di nuove batterie, il rispetto dei requisiti sulla durabilità delle celle, l’introduzione nuovi criteri per la marcatura tramite QR code e l’istituzione del Digital Product Passport che permetterà di accedere in qualunque momento alle informazioni su ogni batteria immessa sul mercato.

Per far fronte alla crescita esponenziale delle richieste di batterie e accumulatori, la vera sfida da vincere però è quella sulle materie prime: l’Unione europea – al momento – produce solo l’1 per cento di quelle necessarie per la fabbricazione di batterie, ma si è fissata l’obiettivo di rendersi autosufficiente nella produzione di batterie per veicoli elettrici entro il 2025, per evitare il rischio della dipendenza da Paesi esteri (in particolare su quei 30 materiali individuati come critici a causa della combinazione di alti livelli di domanda e rischi di approvvigionamento associati alla loro provenienza e quindi soggetti ai vincoli di disponibilità e al rapido aumento dei costi).

Il Regolamento europeo sulle batterie 

Per questo, la proposta della bozza del Nuovo Regolamento, adottata dal Parlamento europeo il 10 marzo 2022, introduce delle norme che regolano l’intero ciclo di vita delle batterie e punta ad incentivare il passaggio dall’attuale modello lineare ad un sistema circolare.

Infatti, con 2,5 milioni di tonnellate immesse sul mercato ogni anno e con una quantità analoga di rifiuti prodotti, l’Italia e l’Europa non hanno ancora raggiunto una piena circolarità, registrando un tasso di ritorno inferiore al 45 per cento (l’Italia, nel 2021, si è assestata al 30 per cento per raccolta di pile portatili esauste, e al 40 per cento per quella di rifiuti di batterie per autoveicoli e batterie industriali).  

Tra gli obiettivi del Nuovo regolamento c’è anche quello di limitare gli impatti negativi sociali e ambientali del ciclo di vita delle batterie, fissando livelli minimi di contenuto riciclato obbligatorio per la produzione di nuove batterie. Ad esempio:

  • il riciclaggio delle batterie al piombo può ridurre gli impatti del 49 per cento rispetto all’approvvigionamento primario;
  • l’alluminio riciclato ha un’impronta di CO2 inferiore del 96 per cento rispetto a quella del primario,
  • per litio, nichel e cobalto la riduzione è del 38 per cento.

Gli studi sul ciclo di vita delle batterie hanno dimostrato che il trattamento a fine vita rappresenta solo una piccola parte (minore del 5 per cento) degli impatti totali della produzione e che può limitare sostanzialmente le conseguenze ambientali rispetto alla produzione primaria.  

Le sfide di Erion Energy 

“Le tante sfide che ci troveremo ad affrontare non ci spaventano, anzi ci incentivano a sostenere sempre di più i nostri Produttori, ad aiutarli ad adottare i numerosi requisiti introdotti dal Regolamento e nel facilitare la loro comunicazione con gli altri attori del sistema (come, ad esempio, gli impianti di trattamento). In particolare, come Consorzio saremo chiamati a raggiungere nuovi e più ambiziosi obiettivi di raccolta entro il 2030, ovvero: 70 per cento per le pile portatili e 54 per cento per le batterie per mezzi di trasporto leggeri (LMT)” ha dichiarato Laura Castelli, Direttrice Generale di Erion Energy. “Il Nuovo regolamento promuove un approccio molto più strategico e sostenibile nella gestione delle batterie e dei relativi flussi di risorse disciplinandone, con un unico strumento giuridico, l’intero ciclo di vita e garantendo omogeneità nel mercato interno all’Europa”.

Il progetto Energia al Cubo
Il progetto Energia al Cubo a Ecomondo a Rimini © Erion


Sensibilizzare i cittadini al corretto conferimento delle pile a fine vita e aumentarne la raccolta è tra l’altro l’obiettivo del progetto “Energia al Cubo” promosso da Erion Energy su diversi territori nazionali. “Ci siamo resi conto – ha spiegato il Project Manager di Erion, Filippo Stringa  – che il rifiuto di pile è tanto piccolo da finire nell’indifferenziata o da rimanere nelle case degli italiani. Per correggere questa pratica, abbiamo lanciato sei progetti pilota, con la distribuzione delle scatoline per la raccolta domestica delle pile usate e un piano d’informazione verso i cittadini”. 

 

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