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Bmw i4, l’altra faccia dell’auto elettrica
Il viaggio in elettrico non è solo un momento di relax o scoperta; è anche un’opportunità per riscoprire un nuovo piacere di guida, dove emozioni ed efficienza possono convivere. Come sulla coupé Bmw i4.
Per chi ha ancora un’idea della mobilità elettrica come di qualcosa di completamente razionale, scevro di emozioni, di un’idea di mobilità tesa unicamente all’efficienza, ecco, il debutto – sempre più frequente – di modelli come l’elettrica Bmw i4, fa pensare se non a un’inversione di tendenza, a un’offerta di mobilità elettrica capace di rivolgersi sempre più a target diversificati, per propensione d’acquisto (in questo caso il prezzo parte da 60.900 euro), ma anche per tipologie di acquirenti, un po’ come accaduto nella storia dell’auto a motore termico.
Bmw i4 intanto è una coupé, un concetto di auto da sempre più vicino all’edonismo, al piacere di guida. Intendiamoci, spazio e comfort ci sono, ma prestazioni, dinamicità, estetica, prendono certo il sopravvento. Soprattutto nella versione M50: 400 kW (o 544 cavalli, che nell’immaginario collettivo suona ancora più “comprensibile”), trazione integrale. L’autonomia fino a 521 chilometri. Poi, una serie di caratteristiche che definiscono già il carattere di questa elettrica: sospensioni adattive (capaci cioè di adattarsi a strada e velocità), sterzo sportivo (sensibile, molto sensibile…), cerchi fino a 20 pollici, forse non il massimo della razionalità (né dell’efficienza), ma volete mettere l’effetto “wow!”.
Sulla M50 c’è persino l’opzione “Sport boost”, agli antipodi dei programmi “Eco” assicura il massimo delle prestazioni, immaginate 2 motori elettrici che esprimono il massimo della potenza. Ecco, chi conosce le criticità dell’auto elettrica sa bene che non è il caso di esagerare e che l’efficienza deve rimanere l’obiettivo primario. Poi, però, di fronte a quello 0 a 100 km/h in soli 3,9 secondi ecco, si rimane come ammaliati, quasi si perdesse ogni pudore. Il rischio di lasciarsi andare c’è, consapevoli che in cambio, l’autonomia si ridurrà in modo visibile.
Bmw i4, ragione o sentimento?
Evidente, la ragione non può stare (almeno non del tutto) in quella M50, dove a prestazioni d’eccezione corrisponde una minor autonomia. Quello è il sentimento, il desiderio di trarre dalla mobilità elettrica il suo lato “oscuro”, intrigante. La ragione sta altrove, nell’altra faccia della Bmw i4. In quella eDrive40 che, al netto di prestazioni comunque notevoli, della sola trazione posteriore (che però vuol dire anche meno assorbimenti di energia…), offre più autonomia (590 chilometri contro i 521 della M50), costi e consumi energetici minori. In una parola, più efficienza.
Sicuramente è la declinazione più giusta per sperimentare altre caratteristiche di questa Bmw elettrica. L’efficienza del recupero dell’energia in frenata, per esempio, adattivo (col navigatore che “vede” in anticipo incroci, curve e rotonde e rallenta l’auto in automatico) o regolabile individualmente, per decidere quanta energia recuperare in frenata, per sfruttare quel “one-pedal feeling” che vi avevamo raccontato per la prima volta diversi anni fa sulla prima elettrica Bmw, la i3.
Più economia circolare nei cicli produttivi
Prima di tornare alla nostra prova, alle caratteristiche dinamiche, “emozionali” di questa Bmw i4, volevamo segnalarvi altri aspetti “razionali”, come l’attenzione alla sostenibilità, l’uso responsabile delle risorse in tutta la catena del valore, gli sforzi per ridurre l’impronta di CO2 in tutto il ciclo di vita del prodotto messi in atto nello stabilimento Bmw di Monaco, dove viene prodotta la i4. E ancora, le celle della batteria prodotte utilizzando solo energia da fonti rinnovabili. L’estrazione trasparente, “etica” di cobalto e litio necessari per la batteria. L’ampio ricorso all’economia circolare nei processi produttivi, con l’uso di materie prime seconde (ottenute da scarti di produzione e dall’end of life di prodotti inviati in impianti di recupero), di materiali naturali e riciclati. La rinuncia all’impiego di terre rare nei motori elettrici.
Un’elettrica che concilia divertimento ed efficienza
Torniamo a bordo della Bmw i4. Quale che sia la versione, il senso di sportività a bordo è prevalente. Più dello spazio, ottimo davanti, discreto dietro e per i bagagli (anche se il portellone elettrico è ampio e comodo). La visibilità posteriore (causa lunotto piccolo e poggiatesta) non è fatta per manovre in spazi angusti, anche se telecamere e sensori nel caso risolvono; volendo c’è anche l’assistente al parcheggio che permette, fra gli altri, una visione dell’auto dall’alto e in 3D.
Quello che prevale, l’abbiamo detto, è l’attenzione al piacere di guida, che va oltre le mere prestazioni. Va oltre il silenzio. O l’assenza di vibrazioni. Qui è quasi l’essenza di questa elettrica, merito anche del passo lungo (la distanza fra ruote anteriori e posteriori), della batteria che abbassa il baricentro, della carreggiata larga. Dell’alluminio impiegato per ridurre il peso, a tendere il vero obiettivo finale, quella “sostenibile leggerezza dell’auto”, unica chiave di volta (insieme all’aerodinamica) per ridurre i consumi ed aumentare efficienza ed autonomia.
Auto sempre più simili a uno smartphone
Difficile non perdersi nella complessità della console centrale, dove tutto è governabile da grandi (e curvi) display touchscreen che, per essere raccontati (e compresi) richiedono ben più del breve tempo di un test drive come il nostro. Una cosa però si intuisce sulla Bmw i4, da quel “controller” da cui si governa tutto e dai pochi pulsanti rimasti: l’interazione, volendo anche verbale, con l’auto è sempre più pensata per assomigliare al rapporto che abbiamo con il nostro smartphone, ossia diretta, semplice (a patto, come detto, di un periodo di assuefazione, come l’ultimo iPhone d’altro canto, o l’ultimo sistema operativo del nostro Pc…).
Telecamere, sensori a ultrasuoni e radar al servizio della sicurezza
Prestazioni elevate sì, ma anche una forte attenzione alla sicurezza, percepibile anche alla guida. In Bmw dichiarano la presenza di “circa 40 funzioni di assistenza alla guida disponibili”, un numero che rende bene l’idea di quanto ci si stia avvicinando progressivamente alla guida autonoma. Fra avvisi di collisione, sistemi che limitano (anche automaticamente volendo), la velocità, controlli di carreggiata e cruise control adattivi, grazie a schiere di telecamere, sensori a ultrasuoni e radar sulla Bmw i4 c’è tutto quello che serve per incrementare i livelli di sicurezza attiva, tesi cioè a evitare o ridurre gli effetti di possibili collisioni, anche questa è sostenibilità (sociale in questo caso).
Come, quando (e per quanto tempo) ricaricare una i4
E ora veniamo a un altro aspetto cruciale per tutte le elettriche, ovvero autonomia e ricarica. Sul primo aspetto vi abbiamo già dato i dati dichiarati, più favorevoli sulla meno potente i4 eDrive40. A darci una mano per la gestione c’è il sistema di navigazione che, basato su cloud, permette di pianificare il percorso, incluse le eventuali tappe intermedie per la ricarica. Quanto durano le tappe? Come sempre dipende dal processo di ricarica, se la corrente è alternata (AC) o continua (DC) come alle colonnine, la seconda molto più veloce. Ancora meglio se trovate una colonnina di ricarica ad alta potenza, o “fast charge”, tipo quelle del circuito Ionity che permette di ricaricare dal 10 all’80% in 40 minuti. Va diversamente (e di molto), se usate altri metodi di ricarica: per darvi un’idea, per ricaricare 100 chilometri di autonomia ci vogliono 1 ora e 36 con una wallbox da 11 kW e più di 8 ore da una normale presa domestica.
Dall’elettrificazione all’idrogeno, i piani futuri di Bmw
Volevamo chiudere con una sintesi di quanto emerso dalla recente conferenza annuale Bmw, utile per fare un punto sugli impegni futuri del marchio tedesco sull’elettrificazione e su altri fronti. Dalla conferma degli attuali 15 modelli elettrici, allo sviluppo di una nuova generazione di celle della batteria che dovrebbe abbassare significativamente i costi fino all’obiettivo, entro il 2030, di raggiungere il 50% delle vendite con modelli completamente elettrici. Sempre entro il 2030 il gruppo Bmw ha annunciato di voler ridurre dell’80% le sue emissioni di CO2 per veicolo dalla produzione (rispetto ai livelli del 2019) e, entro la stessa data, di voler trasformare il marchio del lusso Rolls-Royce in un brand completamente elettrico, come Mini.
Altro capitolo l’idrogeno, che nelle previsioni del marchio “dovrebbe rappresentare una percentuale crescente del mix di motori a partire dalla seconda metà del decennio”. A breve, ai modelli di auto a idrogeno già in vendita, come Toyota Mirai e Hyundai Nexo, potrebbe aggiungersi (per ora solo per una serie di test) la Bmw iX5 Hydrogen, la cui produzione in serie sarebbe stata confermata a partire dal 2022.
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