
Nonostante il caro energia, l’auto elettrica conviene in caso di ricarica domestica o a bassa potenza. Il quadro cambia alle colonnine fast o ultrafast.
È ufficialmente operativa la prima stazione di rifornimento per auto ad idrogeno d’Italia. Autobus e veicoli faranno qui il pieno di carburante pulito.
Dal tubo di scappamento solo vapore acqueo. Sembrava un progetto destinato a finire in qualche cassetto. Invece a Bolzano, in prossimità dell’uscita dalla A22, è operativa la prima stazione di rifornimento di idrogeno verde.
Sì perché, a scanso di sterili polemiche sulla produzione del carburante, qui l’idrogeno viene prodotto direttamente in loco attraverso il processo di elettrolisi utilizzando solo energia proveniente da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico e l’idroelettrico. Il piazzale della stazione di rifornimento è in grado di rifornire centinaia di veicoli e circa una ventina di bus. Un progetto ampio che prevede entro i prossimi anni di creare una rete di rifornimento in tutta Europa. Ad oggi sono già disponibili 5 autobus targati Daimler, mentre arriveranno entro l’estate le prime Hyundai a celle a combustibile destinati a privati.
Le 5 sorelle scommettono sull’H2. Sono Toyota, Hyundai, Daimler e BMW le big dell’automotive che hanno aderito al progetto HyFive. Si tratta di un progetto milionario (38 milioni di euro), cofinanziato dall’Unione, che prevede di rendere accessibile e sostenibile l’idrogeno come carburante alternativo. Sono stati avviati numerosi progetti per la creazione di una vera e propria rete di rifornimento. Da Londra a Copenaghen, passando da Stoccarda fino a Monaco. Scendendo verso Innsbruck e arrivando fino a noi, a Bolzano, dove l’Istituto per l’Innovazione Tecnologica e Autostrada del Brennero A22, hanno scommesso per primi sulla diffusione dell’idrogeno come carburante di domani.
Sia chiaro, si tratta ancora di un test, ma l’intento dichiarato, visti anche gli investimenti economici, è quello di rendere la mobilità ad acqua disponibile a tutti, nel giro di qualche decennio.
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