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Brasile e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per far capire al mondo che i cambiamenti climatici sono una delle sfide più importanti del secolo. E va affrontata unendo le forze.
Brasile e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo storico per portare i cambiamenti climatici in cima alle priorità dei rispettivi governi. L’incontro tra il presidente americano Barack Obama e la presidente brasiliana Dilma Rousseff ha portato alla promessa di incrementare la produzione elettrica rinnovabile fino al 20 per cento del fabbisogno totale entro il 2030.
Il Brasile ha anche dichiarato di voler riforestare 12 milioni di ettari di territorio ora degradato, una superficie grande quanto l’Inghilterra o lo stato americano della Pennsylvania. “I cambiamenti climatici sono una delle sfide centrali del Ventunesimo secolo e noi abbiamo un obiettivo importante: fare in modo che il mix energetico dei nostri paesi preveda una quota considerevole di elettricità da fonti rinnovabili”, ha dichiarato Rousseff.
Per raggiungere l’obiettivo energetico, gli Stati Uniti devono triplicare la produzione di energia eolica, solare e da altre fonti rinnovabili, mentre il Brasile dovrebbe quantomeno raddoppiarla, al netto della produzione idroelettrica.
L’accordo con il Brasile è solo l’ultimo in ordine di tempo e si inserisce nella strategia di Obama di coinvolgere direttamente i Paesi in via di sviluppo nel processo di riduzione della CO2 e nella lotta al cambiamento climatico in vista del nuovo accordo globale sul clima che dovrebbe essere raggiunto a dicembre. Nei mesi scorsi, Obama aveva incontrato anche i leader di Cina e India e le promesse ottenute dimostrano che le principali economie mondiali hanno capito che devono lavorare insieme. Solo così è possibile affrontare le sfide che la comunità internazionale ha davanti, solo così è possibile raggiungere risultati e benefici per tutti.
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