Cooperazione internazionale

Brennero, proteste al confine tra Italia e Austria contro la chiusura delle frontiere ai migranti

Giovani dei centri sociali hanno protestato al valico del Brennero contro la politica di chiusura delle frontiere ai migranti. Scontri con la polizia.

Centinaia di giovani dei centri sociali italiani, austriaci e tedeschi hanno protestato al valico del Brennero, al confine tra Italia e Austria, contro la politica di respingimento e chiusura delle frontiere nei confronti dei migranti messa in atto da Vienna e dai paesi balcanici.

 

Erano circa 600, arrivati soprattutto dall’Italia settentrionale. Qualcuno indossava dei giubbotti di salvataggio come quelli dei migranti arrivati via mare. Il punto di ritrovo è stato la stazione ferroviaria del Brennero; da lì sono partiti in corteo lungo la statale, fino al confine, riuscendo così a entrare in territorio austriaco. L’atto simbolico era dunque compiuto, il confine che l’Austria ha chiuso ai migranti era stato violato.

 

I manifestanti hanno proseguito la marcia per alcune centinaia di metri. A non farli proseguire oltre c’era un cordone di poliziotti austriaci, con caschi, manganelli, e spray urticante, che sono intervenuti con decisione al tentativo dei manifestanti di occupare la linea ferroviaria.

 

poliziotti stazione Brennero
Poliziotto austriaco e agenti italiani alla stazione del Brennero (Philipp Guelland/Getty Images)

Per il resto gli schieramenti si sono fronteggiati in stallo per alcuni minuti a pochi metri di distanza. Da una parte gli slogan contro “l’arroccamento nella fortezza europea, disumano ed egoista”, tra questi: “no borders, no nations, no deportations”. Dall’altra i funzionari austriaci che intimavano di non proseguire.

 

Risatine sardoniche hanno accolto l’avviso che il corteo era sciolto per ordine dell’autorità, e gli stessi poliziotti sembravano perplessi sull’efficacia di tale annuncio. Poi, al grido di “hasta la victoria siempre” il corteo è avanzato fino ad entrare in contatto con la linea degli agenti.

 

Per fortuna la violenza si è limitata a qualche spintone e all’uso degli spray da parte della polizia. Anche se alla fine ci sono stati cinque agenti e una decina di dimostranti che hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici. Poi i manifestanti si sono dichiarati soddisfatti dell’obiettivo raggiunto e si sono ritirati lasciando sull’asfalto la scritta “Welcome refugees”, benvenuti rifugiati.

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