L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Gruppi jihadisti hanno attaccato dei villaggi nel nord del Burkina Faso. Scatenando scontri tra tribù e rappresaglie. Decine i morti accertati.
Una serie di attentati, compiuti da gruppi jihadisti nel Burkina Faso, ha provocato la morte di 62 persone. A confermare il tragico bilancio degli eventi sono state le autorità locali. Gli attacchi sono cominciati nella giornata di domenica 31 marzo e sono terminati martedì 2 aprile.
Burkina Faso: 62 people killed in northern town https://t.co/byw2kyQtf2 pic.twitter.com/VSqZ7Msq6U
— ANADOLU AGENCY (ENG) (@anadoluagency) 4 aprile 2019
Ad essere stata colpita, in particolare, è la zona attorno alla città di Arbinda, nella porzione settentrionale della regione africana. “Abbiamo registrato – ha precisato il ministro Simeon Sawadogo, secondo quanto riportato dalla stampa internazionale – 32 persone uccise dei terroristi, ed altre 30 sono morte a seguito di conflitti e rappresaglie” tra le tribù locali (kuroumba, fulani, mossis e altre).
?? 62 morts dans affrontements communautaires dans la province du Soum au Burkina Faso. Yne délégation gouvernementale s’est rendue sur place.?https://t.co/r4fQqlObXR ? Propos recueillis par Yaya Boudani#RFImatin #Afriquematin pic.twitter.com/CtlcbXD9zM — RFI (@RFI) 4 aprile 2019
I combattenti integralisti islamici “hanno dato la caccia alle vittime e provocato una strage – ha aggiunto il governo -. Hanno anche rapito nove persone, che sono tuttora nelle loro mani”.
Il primo attacco è avvenuto nella notte di domenica: alcuni individui armati sono penetrati nel villaggio di Hamkan, a circa sette chilometri di distanza da Arbinda. Il loro obiettivo era il leader religioso del villaggio, che è stato assassinato assieme al figlio e ad un nipote. È stato proprio questo epidosio a scatenare scontri e rappresaglie tra le differenti comunità locali.
Nel Burkina Faso, esattamente come accade anche nel Mali, spesso le tensioni degenerano in violenze. E tra i protagonisti non di rado ci sono agricoltori autoctoni, da una parte, e i fulani (tradizionalmente allevatori, spesso nomadi musulmani) dall’altra. Tra questi ultimi, alcuni si sono radicalizzati e si sono arruolati in gruppi estremisti.
Burkina Faso, which had previously been known for its stability in a troubled region, has suffered 499 deaths from attacks on civilians between November 2018 and March 23.https://t.co/lRARgD5c9O
— Globalnews.ca (@globalnews) 3 aprile 2019
A farne le spese, non di rado, sono i fulani moderati. Presi di mira da chi non fa ormai più distinzione tra loro e gli jihadisti. “L’obiettivo dei terroristi – ha concluso Sawadogo – è proprio questo: porre in conflitto le differenti comunità che vivono assieme”. Così, i morti tra i civili, dal novembre 2018 alla fine di marzo sono stati quasi 500. Per questo il ministro ha lanciato un appello alla popolazione “affinché non cada nella trappola”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Un rapporto indica che la capitale dell’Indonesia Giacarta accoglie ormai 42 milioni di persone: più di Dacca, seconda, e di Tokyo.
Molte delle donne stavano raccogliendo frutta a causa della carenza di cibo. A pagare il prezzo degli attacchi terroristici in Burkina Faso sono i civili.
Dopo la prima bozza di piano profondamente sbilanciata a favore della Russia, ora c’è una nuova bozza di accordo che piace all’Ucraina.
La sentenza è arrivata sul caso di due cittadini polacchi sposati in Germania. La Polonia si era rifiutata di riconoscere il loro matrimonio.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Il piano di pace per l’Ucraina ricorda molto quello per la Striscia di Gaza. Kiev dovrebbe cedere diversi suoi territori alla Russia e ridimensionare l’esercito.
La risoluzione dell’Onu su Gaza prevede l’invio di truppe internazionali e il disarmo di Hamas. Ma la strada è subito in salita.
Un rapporto della ong israeliana PHRI denuncia la strage di palestinesi nelle strutture detentive israeliane. I morti ufficiali sono 98 ma si contano centinaia di dispersi.