Il futuro del clima è il presente delle città. La lettera dei sindaci di Parigi, Tokyo, Sydney e Città del Capo

di Anne Hidalgo, sindaca di Parigi Clover Moore, sindaca di Sydney Yuriko Koike, sindaca di Tokyo Patricia de Lille, sindaca di Città del Capo I prossimi quattro anni saranno fondamentali per determinare se il mondo sarà in grado di evitare gli effetti più catastrofici dei cambiamenti climatici, mantenendo l’aumento della temperatura media globale al di sotto

di Anne Hidalgo, sindaca di Parigi
Clover Moore, sindaca di Sydney
Yuriko Koike, sindaca di Tokyo
Patricia de Lille, sindaca di Città del Capo

I prossimi quattro anni saranno fondamentali per determinare se il mondo sarà in grado di evitare gli effetti più catastrofici dei cambiamenti climatici, mantenendo l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi. In un momento in cui gli Stati Uniti hanno visto insediarsi un presidente che ha definito i cambiamenti climatici una bufala e un’Europa dove i leader sono distratti dalla Brexit e dai movimenti populisti, sono le città e le aziende a portare avanti le idee più coraggiose e i progetti più ambiziosi per un futuro sostenibile e a basse emissioni di CO2.

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Oslo sarà la prima città a vietare le auto nel centro storico a partire dal 2019

Il  messaggio che arriva dai municipi e dalle assemblee di tutto il mondo è chiaro. L’urgenza della crisi climatica e il potenziale economico della transizione verso un futuro più green per le aziende e le città sono concetti così consolidati che non possono essere messi in discussione da forze isolazioniste a livello nazionale.

Il settore privato ha preso sul serio la sfida e sta passando velocemente alle energie rinnovabili grazie a investimenti enormi nelle nuove tecnologie a basse emissioni. 365 grandi aziende americane hanno scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per ribadire il loro “profondo impegno ad affrontare i cambiamenti climatici attraverso l’implementazione dello storico Accordo di Parigi”. Le aziende cinesi, invece, hanno da poco fornito alla città di Shenzhen la flotta di bus elettrici più grande al mondo. Nel 2015 gli investimenti globali nell’energia rinnovabile hanno raggiunto i 286 milioni di dollari e per la prima volta più della metà della nuova capacità energetica istallata ha avuto le rinnovabili come fonte.

Le città uniscono gli sforzi per affrontare le sfide future

Anche i sindaci continuano a fare passi avanti attuando soluzioni contro i cambiamenti climatici attraverso organizzazioni come C40 e il Global covenant of mayors for climate & energy. E, soprattutto, capiscono la portata delle sfide future. Le metropoli del mondo devono raggiungere il picco delle proprie emissioni di CO2 entro il 2020 e diminuire quelle pro capite da circa 5 a 3 tonnellate entro il 2030.

Queste sfide sono immense e urgenti. La transizione richiederà 375 miliardi di dollari di investimenti in infrastrutture sostenibili nelle 90 città più importanti del mondo. Fortunatamente gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici presentano anche opportunità incredibili. I progetti che hanno come obiettivo la riduzione delle emissioni, il miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo e la costruzione di infrastrutture sostenibili migliorano anche la salute pubblica, incoraggiano l’inclusione sociale e creano nuovi posti di lavoro.

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Andare in bicicletta ha numerosi vantaggi per la salute ed evitando di usare l’auto i ciclisti possono evitare l’emissione di 1.190 tonnellate di gas a effetto serra © Mario Tama/Getty Images

Un esempio sono le città a misura di bicicletta. È ormai chiaro che chi pedala ottiene benefici per la salute, e chi sceglie la bici al posto dell’automobile vive fino a quattro mesi più a lungo. I risparmi nel sistema sanitario potrebbero ammontare a 65 milioni di dollari solo a Città del Messico grazie alle piste ciclabili. Non usando le macchine, i ciclisti di questa città eviterebbero l’emissione di quasi 1.190 tonnellate di gas a effetto serra all’anno, che equivale a circa 4,2 milioni di chilometri percorsi in macchina.

È proprio per questo che le città e le aziende stanno lavorando insieme come mai in passato. Attraverso i network come C40 e We mean business, queste stanno studiando i dati a disposizione e si stanno impegnando in obiettivi seri basati sulla scienza per ridurre le emissioni e il proprio impatto ambientale.

Nelle città il futuro arriva prima. È sempre stato così nel corso della storia ed è vero ancora oggi che ci troviamo ad affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici che non ha precedenti. Se non possiamo fare affidamento sulla leadership dei nostri governi, saranno allora gli scienziati, i dirigenti, gli imprenditori e tutti i cittadini a sostenerne il peso. Perché le conseguenze di un fallimento sarebbero disastrose ma in caso di successo le opportunità sarebbero semplicemente grandiose.

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