La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Cani guida per ipovedenti, il loro benessere è anche il nostro
I cani guida sono un aiuto indispensabile per molte persone: la serenità e il benessere di questi animali sono da preservare.
I cani guida per ciechi e ipovedenti sono una realtà indispensabile per la vita e il benessere di moltissime persone. Spesso, però, non si tengono in considerazione lo stress e la pressione che quotidianamente questi animali portano su di sé, diventando in tutto e per tutto responsabili dell’esistenza di una persona disabile.
Sulla formazione dei cani guida ha fatto il punto l’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici), dedicando a questi straordinari compagni una giornata nazionale di celebrazione con eventi e iniziative rivolti alla cittadinanza. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza di questi preziosi accompagnatori e di far conoscere i diritti che la legge garantisce a chi decide di muoversi in compagnia di un cane guida. Ma c’è anche un progetto importante tutto centrato sui nostri amici animali. Per garantire anche a loro una vita senza stress e il benessere che si meritano al nostro fianco.
Cani guida e famiglie affidatarie
I cani guida per ciechi e ipovedenti hanno bisogno di un lungo addestramento che li renda in grado di sostituirsi alla persona alla quale verranno affiancati. La giornata nazionale ha posto l’accento proprio sulla conoscenza del percorso di addestramento del cane guida a partire dai “puppy walker”, i nuclei familiari che se ne prendono carico durante il periodo dell’adolescenza. Diventare “famiglie affidatarie” è una scelta straordinaria d’amore e di solidarietà: dopo nove/dieci mesi, il cane verrà riconsegnato alla scuola per completare il percorso di addestramento e arrivare nelle braccia del suo nuovo amico umano.
Un periodo in cui il cucciolo può apprendere le prime regole della socializzazione e di comportamento in ambienti privati e pubblici, ma può anche essere amato e seguito da persone empatiche che gli possano garantire amore e dedizione. Per queste ragioni, oltre a sottolineare la necessità di potenziare la capacità operativa delle scuole nazionali di addestramento attualmente esistenti e riconosciute, l’Uici invita cittadini e famiglie a donare un po’ del loro tempo e del loro amore per educare i cuccioli che si stanno preparando a questo importante compito, contribuendo a regalare a un non vedente la gioia di un amico speciale e indispensabile.
Al ruolo delle famiglie “affidatarie” è stato dedicato uno degli eventi principali della Giornata nazionale del cane guida, ospitato dal Centro cani guida per ciechi e polo nazionale per l’autonomia Helen Keller di Messina – istituito per volontà dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti con il sostegno della Regione Sicilia. Per maggiori informazioni sull’iniziativa di affido si può contattare direttamente il centro Helen Keller.
Diritti animali e diritti umani
Pochi sanno, infatti, che oggi in Italia una persona ipovedente aspetta in media due anni prima di poter ricevere un cane opportunamente addestrato e pronto per svolgere le sue funzioni di accompagnamento e supporto, e ancora sono frequenti gli episodi di discriminazione in cui al cane guida, e di conseguenza al suo conduttore non vedente, è impedito di salire su un autobus o su un taxi, di accedere a un luogo pubblico o di soggiornare in un albergo, malgrado questi diritti siano previsti dalla legge. Una visione miope da parte di chi ci sta intorno che deve essere colmata al più presto.
Il decalogo del cane guida
In Italia, dove si contano circa 360mila ciechi assoluti e oltre 1,5 milioni di persone con deficit visivi gravissimi, l’accesso libero dei cani guida nelle città è sancito dalla legge n. 37 del 1974, integrata e modificata dalle leggi n. 376/1988 e n. 60 del 2006. Queste disposizioni consentono agli animali di entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico e di salire sui mezzi di trasporto, senza costi aggiuntivi o limitazioni, fatto salvo l’obbligo della museruola. In questo quadro, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti ha elaborato un decalogo specifico sul comportamento da tenere in presenza di un cane guida.
- Non mi dare da mangiare e non chiamarmi quando sto lavorando, i fischi mi distraggono, e se vuoi salutarmi chiedi prima alla persona che accompagno.
- Non lasciare il tuo cane sciolto nelle mie vicinanze quando lavoro, cerca di controllarlo.
- Aiutami a trovare un’ubicazione comoda all’interno dei mezzi pubblici, inoltre non ho obblighi di pagare alcun biglietto o sovrattassa.
- Ricorda che sono gli occhi di una persona, non impedire il mio accesso ai locali e ai mezzi pubblici.
- Non avere paura di me, non sono aggressivo e non trasmetto malattie.
- Quando sei alla guida e mi vedi che attraverso, fermati a una distanza sufficiente per non spaventarmi.
- Quando devi dare un’indicazione al mio padrone, non prendermi dal guinzaglio né dal collare.
- Siamo abituati a sporcare in luoghi adeguati e il nostro padrone risulta esonerato dalla raccolta obbligatoria dei nostri bisogni, come previsto da molti regolamenti comunali.
- Non ostacolare il mio passaggio sulle rampe, ricorda che macchine e motorini parcheggiati sui marciapiedi o in presenza di strisce pedonali costituiscono un ostacolo insormontabile per il mio padrone.
- Sono riconoscibile perché ho una maniglia sulla schiena, detta “guida”: la persona non vedente che accompagno l’afferra e può seguirmi, e io divento così il suo indispensabile ausilio negli spostamenti.
Spetta comunque a ciascuno di noi fare in modo che i cani guida e le persone che vengono accompagnate da loro siano sempre in grado di accedere ai luoghi pubblici e condurre una vita il più serena possibile.
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