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Il Brasile approva la coltivazione della canna da zucchero ogm, rischi per la biodiversità

Inserita nel dna una tossina del Bacillus thuringiensis (Bt). Lacune nella valutazione dei rischi, tra cui quello di contaminazione della varietà selvatica.

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In Brasile, la Commissione tecnica nazionale per la biosicurezza (CTNBio) ha approvato la coltivazione di una varietà di canna da zucchero modificata geneticamente per produrre una tossina che uccide il bruco Diatraea saccharalis, uno dei suoi principali parassiti. Secondo alcune stime il bruco provocherebbe perdite ai coltivatori pari a un miliardo e mezzo di dollari all’anno.

La manipolazione del genoma della canna da zucchero è consistita nell’incorporazione nello stesso di una tossina isolata del Bacillus thuringiensis (Bt), un batterio impiegato da oltre vent’anni nel campo della manipolazione genetica per fini agricoli.

Il Brasile è il secondo Stato, dopo l’Indonesia, ad approvare la coltivazione per scopi commerciali di questo tipo di pianta, ma la sperimentazione era iniziata da tempo in Australia. La canna ogm, denominata CTC 20 BT, è prodotta dal CTC Centro de Tecnologia Canavieira, che stima che in dieci anni questa variante transgenica possa raggiungere il 15 per cento delle colture di canna da zucchero del Paese sudamericano, attualmente pari a circa 10 milioni di ettari. Il prodotto ottenuto viene esportato verso circa 150 Paesi, ma le prime vendite di zucchero di canna ogm non dovrebbero avvenire prima di tre anni.

raccolta canna da zucchero
La raccolta meccanizzata della canna da zucchero © Joe Raedle/Getty Images

Le preoccupazioni di alcuni esperti

Valério De Patta Pillar, membro della CTNBio e professore all’Università federale di Rio Grande do Sul (Porto Alegre, Brasile), segnala lacune nella valutazione del rischio ambientale e l’assenza di valutazioni sugli effetti del consumo della varietà di canna da zucchero ogm in animali e umani.

Esprime preoccupazioni anche Rogério Magalhães, analista ambientale del ministero dell’Ambiente brasiliano, che a SciDev.Net ha affermato che non sono stati fatti studi sul possibile impatto della canna transgenica sulla biodiversità brasiliana, in particolare sul rischio di contaminare le varietà selvatiche di canna da zucchero.

Magalhães avverte anche di un altro pericolo per la biodiversità. Per l’analista brasiliano ci sono studi che comprovano come la proteina Cry proveniente dagli organismi geneticamente modificati provochi danni a insetti che non sono suo obiettivo, alla fauna del suolo e ai microrganismi. Inoltre afferma che esistono già insetti resistenti alla proteina Cry, il che sta portando gli agricoltori ad impiegare insetticidi dannosi per l’ambiente e la salute.

 

Ulteriori versioni di canna da zucchero ogm previste in futuro

Gustavo Leite, ceo dell’azienda produttrice, in un’intervista all’agenzia di stampa Reuters,  afferma che per il futuro prevedono di sviluppare altre varietà ogm, resistenti a un altro insetto e ad un erbicida.

Gli altri produttori brasiliani di zucchero commentano con interesse l’innovazione introdotta da CTC, ma anche con prudenza. Fábio Venturelli, ceo del gruppo São Martinho (un colosso proprietario di oltre 120mila ettari di campi di canna), ha affermato alla Reuters che i produttori valuteranno le possibili ripercussioni di un rifiuto dello zucchero ogm da parte dei consumatori, prima di convertirsi al transgenico.

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