
Le associazioni del biologico chiedono all’Italia di stare al passo con le strategie europee per una transizione agroecologica. Il commento della presidente di Federbio, Maria Grazia Mammuccini.
Le paste ripiene come i cannelloni nascono come piatti poveri e diventano successivamente con il cambiare dei tempi piatti di portata delle festività.
12 cannelloni
300g di topinambur
1 uovo
150g di robiola
50g di pecorino
1 cucchiaio di bacche di pepe rosa
1 mazzetto di prezzemolo
½ cipolla
½ Noce moscata
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.
Tempo di preparazione: 1 ora e 50 min circa
In una pentola scaldare due cucchiai d’olio e lasciare appassire la cipolla tagliata a fettine sottili. Unire i topinambur a pezzetti, fare insaporire alcuni minuti, aggiungere un po’ di acqua e portare a bollore. Cuocere a fuoco basso, coperto, per mezz’ora. Frullare il tutto fino a ottenere una crema omogenea. Spezzettare il pepe rosa aggiungere all’impasto e regolare di sale. Separare in due ciotole la crema e lasciare raffreddare per qualche istante. In una delle due ciotole unire la robiola, il pecorino grattugiato, il prezzemolo tritato, l’uovo sbattuto, e infine grattare la noce moscata. Mescolare bene e procedere con la farcitura dei cannelloni. Mettere i cannelloni in una teglia con un po’ di olio e ricoprire con la restante crema. Lasciare cuocere a 180° C per circa mezz’ora.
Le paste ripiene nascono come piatti poveri e diventano successivamente con il cambiare del tempi piatti di portata delle festività. Possono essere farcite con verdure, formaggi, carni e pesci. Accompagnare ai cannelloni con robiola e topinambur con un Marzemino del trentino doc, un vino rosso dal profumo avvolgente, balsamico, inconfondibile, da servire a 16°C.
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