Investimenti sostenibili

Caritas e altre 34 istituzioni cattoliche abbandonano carbone e petrolio

Non è ammissibile investire capitali nelle fonti di energia più sporche: 35 organizzazioni cattoliche, tra cui Caritas Internationalis, danno l’esempio.

Ancora una volta, le istituzioni cattoliche dicono la loro su carbone e petrolio, e lo fanno nel modo più concreto possibile: scegliendo di non investire più il loro denaro in queste fonti di energia, responsabili della distruzione del Pianeta. L’ultimo annuncio in ordine di tempo è arrivato in occasione dell’Earth Day, la giornata mondiale della Terra, celebrata lo scorso 22 aprile. E le protagoniste sono ben 35 organizzazioni, tra cui una delle più note in assoluto, Caritas Internationalis.

“I poveri stanno soffrendo enormemente per la crisi climatica e i combustibili fossili sono i principali responsabili di quest’ingiustizia. Ecco perché Caritas Internationalis ha deciso di non investire più nei combustibili fossili. Incoraggiamo i nostri membri, e altri gruppi ed enti collegati alla Chiesa, a fare lo stesso”. Queste le parole con cui il cardinale Luis Tagle, presidente di Caritas Internationalis, ha commentato la scelta. Questa organizzazione, di cui fanno parte di diritto tutte le Caritas del mondo, oggi conta circa 160 membri. Ha sede in Vaticano e rapporti molto diretti con le più alte gerarchie ecclesiastiche; secondo alcuni osservatori dunque non è da escludere che possa in futuro esercitare pressioni sullo Ior, la banca vaticana.

Ma Caritas Internationalis non è sola: nella lista pubblicata dal Movimento cattolico globale per il clima si leggono anche i nomi di tre importanti banche cattoliche tedesche (Bank Im Bistum Essen eG, Pax Bank e Steyler Ethik Bank), della canadese Fondazione Catherine Donnelly, di Secours Catholique (la Caritas francese) e molti altri. Per ora non è stato reso noto l’ammontare dei capitali che verranno ritirati dal business dei combustibili fossili. Questi nomi si vanno ad aggiungere a quelli delle decine di organizzazioni religiose che avevano scelto simbolicamente il giorno di San Francesco, nel 2016 e nel 2017, per fare la stessa scelta.

 

© Yeo Khee / Unsplash

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