Diritti animali

Ucraina, continuano gli aiuti di Cave canem per uomini e animali

In seguito al prolungarsi del conflitto in Ucraina, continuano le azioni di supporto a uomini e animali in fuga dalla guerra e dalle sue conseguenze.

  • In Ucraina, martoriata dalla guerra, continuano le missioni di aiuto per uomini e animali.
  • La fondazione Cave canem ha inaugurato un’operazione in Romania per prestare il primo soccorso alle persone fuggite oltreconfine e ai loro compagni a quattro zampe.

Non si ferma il piano di interventi in Ucraina della fondazione Cave canem a favore delle persone e degli animali domestici sfollati dal paese in seguito all’inasprimento del conflitto. Un soccorso immediato è stato finanziato con un piano di interventi dedicato a chi è costretto a rimanere nelle zone di guerra o nei territori limitrofi ai confini. Per questa ragione, la fondazione ha promosso e attuato una speciale missione in Romania con la quale aiutare in modo fattivo i rifugiati e i loro pet.

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Un piano specifico di assistenza è stato coordinato a Bucarest © Cave canem

Servono medicinali e materiale sanitario

Cave canem ha promosso l’invio di aiuti concreti per gli animali domestici vittime del conflitto in Ucraina. Tre carichi di medicinali per uso veterinario del valore di 17mila euro sono stati inviati nelle zone di guerra grazie al primo piano di interventi. I farmaci sono stati in grado di aiutare circa 455 animali tra cani e gatti ancora in Ucraina o accolti nei paesi confinanti, attraverso la collaborazione con una rete di realtà impegnate sul campo. Fin dalle prime ore successive all’inizio del conflitto, la linea della fondazione è stata chiara: stanziare fondi e mettere a disposizione dei veterinari rimasti nelle zone di guerra farmaci costosi, difficilmente reperibili o addirittura introvabili data la situazione contingente.

Il tutto lavorando sul posto e favorendo l’intervento di personale specifico e competente fornito dei mezzi adeguati per prestare soccorso. Vista anche la recente presa di posizione del nostro ministero della Salute e dei problemi relativi all’immissione sul territorio italiano di animali che potrebbero introdurre una malattia pericolosa come la rabbia, la decisione di Cave canem sembra la più opportuna e sensata.

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Un ospite del canile di Bucarest che accoglie gli animali domestici fuggiti dalla guerra in Ucraina © Cave canem

E, per un aiuto concreto e fattivo, un terzo carico di anestetici, farmaci per la terapia del dolore e materiali per interventi chirurgici è stato destinato a Fundacja Ada in Polonia, la struttura che sta portando in salvo animali domestici che giungono al confine con l’Ucraina gravemente feriti e bisognosi di cure.

Infine, un quarto carico di antiparassitari a largo spettro verrà inviato alla clinica veterinaria Footsprints of joy, gestita dall’associazione Save the dogs and other animals in Romania. In questa struttura, pochi giorni fa, sono stati ricoverati trenta cani provenienti da un rifugio di Odessa.

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Farmaci, anestetici e antiparassitari sono arrivati in Ucraina con Cave canem © Cave canem

Bucarest e gli animali dei rifugiati

Nel mese di aprile, una delegazione della fondazione Cave canem ha effettuato un viaggio a Bucarest per incontrare i rappresentanti dell’Autorità per la sorveglianza e la protezione degli animali e visitare i tre centri di adozione – Aspa Pallady, Aspa Bragadiru e Aspa Mihăilești – che generalmente ospitano gli animali abbandonati, ma che dall’inizio del conflitto in Ucraina hanno accolto anche gli animali domestici lasciati dalle famiglie costrette a fuggire in altri paesi.

“Ci stiamo confrontando con i medici veterinari, e visiteremo le realtà che hanno accolto persone e animali per comprendere meglio la situazione e rendere ancora più efficace il nostro piano di interventi. In questo modo cerchiamo di dare supporto a cani vittime del conflitto, giunti in Romania al seguito dei propri compagni umani che hanno dovuto rinunciare a loro a causa dei veti imposti dalle compagnie aeree. Faremo anche il punto della situazione nei canili che ospitano gli animali domestici vittime della piaga del randagismo locale e quelli accolti in Romania”, spiega Mirko Zuccari, dog trainer manager che coordina il team della missione.

“Dietro tutto questo c’è la volontà di offrire supporto ai medici veterinari, permettere loro di effettuare interventi in pronto soccorso ad animali feriti alleviandone le sofferenze, ma anche salvaguardare la salute e l’incolumità pubblica prevenendo il rischio del diffondersi di malattie infettive, infestive e di zoonosi come la famigerata rabbia. Anestetici, antibiotici, farmaci chemioterapici e per la terapia del dolore, antiparassitari e tutto ciò che ci è stato richiesto sono un presidio importantissimo per la nostra azione sul posto”, continua Federica Faiella, vicepresidente della fondazione. Un aiuto concreto, quindi, che si sta dimostrando imprescindibile in un quadro sempre più tragico e privo di speranze immediate.

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