La centrale nucleare svizzera di Mühleberg chiude i battenti

Dopo 47 anni di attività la centrale nucleare di Mühleberg stacca la spina, entro il 2034 sarà completato lo smantellamento.

La Svizzera ha spento definitivamente la centrale nucleare di Mühleberg, risalente a 47 anni fa. È il primo passo di un processo di phase-out nucleare deciso nel 2011 dopo il disastro di Fukushima in Giappone.

Con una capacità di 373 megawatt, la centrale elettrica inaugurata nel 1972 a ovest di Berna è stata disattivata alle 12:30 di venerdì 20 dicembre. Davanti alle telecamere della televisione svizzera, che trasmetteva le immagini in diretta, un tecnico ha premuto due pulsanti nella sala di controllo per fermare la reazione a catena e disattivare il reattore.

L’uscita dal nucleare della Svizzera

La decisione di smantellare le cinque centrali nucleari svizzere è stata confermata dal voto popolare del 2017. Allo stesso tempo, il governo svizzero si è impegnato a implementare i sussidi alle fonti rinnovabili.

Nel 2017 l’energia nucleare rappresentava un terzo della produzione di energia elettrica della Svizzera, contro il 60 per cento dell’energia idroelettrica e il 5 per cento delle rinnovabili.

Non è stata ancora stabilita una data per la chiusura degli altri quattro reattori nucleari della Confederazione elvetica, anche se il prossimo reattore ad avviare il processo di spegnimento  dovrebbe essere quello di Beznau, inaugurato nel 1969 e situato nei pressi del confine tedesco.

Il processo di spegnimento della centrale nucleare di Mühleberg 

Nei suoi 47 anni di attività, la centrale nucleare di Mühleberg ha prodotto circa 3mila gigawattora di elettricità all’anno. Il gruppo energetico statale Bkw ha deciso di chiudere la centrale di Mühleberg nell’ottobre 2013, in quanto ritiene che i programmi di investimento a lungo termine del sito non siano più sostenibili. Lo smantellamento dell’impianto inizierà a gennaio e sarà effettuato nell’arco di 15 anni per un costo complessivo di 3 miliardi di franchi svizzeri (2,75 miliardi di euro) l’80 percento dei quali è già coperto, mantre il restante 20 percento è dovuto fino al 2126 e verrà finanziato da ulteriori contributi nonché da redditi da investimenti.

La Bkw acquisterà energia elettrica sul mercato europeo per garantire l’approvvigionamento dopo lo spegnimento del suo impianto atomico.

 

 

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