
La leishmaniosi è una malattia spesso mortale che colpisce soprattutto i cani. Non esiste cura, ma la prevenzione è d’obbligo e può salvare la vita.
La cistite e i problemi vescicali sono acuiti nei nostri amici a quattro zampe dal freddo e dagli sbalzi di temperatura. I consigli del medico veterinario.
Succede a cani e gatti con l’avanzare della stagione invernale: la cistite e i disturbi vescicali provocati dal freddo sono spesso una brutta conseguenza dei giorni piovosi, della neve, e dello sbalzo climatico soprattutto per i quattrozampe che vivono in casa. I sintomi? Il nostro amico si mostra irrequieto, manifesta un desiderio costante e infruttuoso di urinare, ha tracce di sangue nell’urina, appare molto sofferente e in pochissimo tempo deperisce: tutti segnali che ci devono mettere in allarme e che indicano un possibile coinvolgimento di reni, vescica o uretra. In questi casi il ricorso al veterinario curante è d’obbligo. Ma vediamo di saperne di più su questi disturbi, sulle cause, sulle possibili prevenzioni e sulle cure “dolci” insieme all’esperta: la dottoressa Laura Cutullo, medico veterinario, iscritta alla Federazione italiana medici omeopati.
La cistite e, in genere, i problemi di vescica, uretra e prostata, sono frequenti in cani e gatti. “Le femmine di ambedue le specie soffrono più spesso di cistite per la particolare conformazione del loro apparato urinario, i maschi invece di calcolosi, una patologia, quest’ultima, che colpisce il gatto più del cane, anche a causa della sua refrattarietà all’ingestione di acqua. Infatti, normalmente un gatto “sano” alimentato con un cibo non secco raramente viene visto bere alla ciotola. L’aggregarsi di cristalli si verifica quando le urine sono molto concentrate e ferme nelle vie urinarie per un tempo sufficiente, e se il pH ne favorisce la formazione. Tutti questi fattori vengono condizionati dal tipo di alimentazione, cioè dalla natura delle scorie eliminate con le urine, dall’attività fisica, dall’obesità e, nel maschio, dalla sterilizzazione”, spiega la dottoressa Cutullo.
Per verificare che non ci siano cistiti o problemi urinari nel nostro felino è bene controllare regolarmente come il quattrozampe urina e, se si tratta di un gatto che usa la cassetta con la lettiera, è opportuno osservare giornalmente il colore, la qualità e la quantità delle macchie bagnate, se il felino si lecca molto spesso proprio dove esce l’urina, se cammina in modo normale o sembra come “rigido” sulle zampe posteriori”, aggiunge l’esperta. In caso di calcoli i provvedimenti, possono essere clinici o chirurgici. E possibile cercare di “sciogliere” le formazioni alterando uno dei tre fattori determinanti (concentrazione, tempo, pH), oppure rimuovere l’ostruzione chirurgicamente.
“In ogni caso, dopo un’adeguata idratazione, deve essere seguita una dieta contenente poco magnesio e che mantenga il pH al livello più adatto secondo il tipo di calcolo. In commercio esistono diete studiate appositamente per queste esigenze. Sono invece da evitare gli integratori vitaminici o minerali se non espressamente prescritti dal proprio veterinario, perché potrebbero essere addirittura controproducenti”, aggiunge Cutullo.
Se si nota qualcosa di strano nel modo di urinare del quattrozampe di casa è bene intervenire subito facendo analizzare dal veterinario un campione di urina. La diagnosi, però, non è spesso immediata. Sono necessari esami specifici (ecografie, esame batteriologico delle urine, ecc.) e nel frattempo è importante aiutare il nostro piccolo amico con rimedi “dolci” che possono recare sollievo e, magari, aiutarlo nella guarigione. “Utilissimo è il decotto di fiori e foglie di malva. Si ottiene mettendo due cucchiai di malva in un litro d’acqua a bollire per una decina di minuti. Si lascia poi riposare e si filtra, aggiungendo acqua per diluire. Il tutto si aggiunge nella ciotola con l’acqua da bere. Il composto è generalmente gradito ai cani e ha un ottimo effetto sulle cistiti infiammatorie delle femmine”, delucida Laura Cutullo.
Rimedi efficaci arrivano anche dall’omeopatia. Il dosaggio è di due granuli ogni dieci/trenta minuti in caso di un attacco acuto di cistite, e due/tre volte nella giornata se la sintomatologia è lieve o in fase di guarigione. “Cantharis 30CH se l’animale urina emettendo gocce (magari con sangue), con stimolo frequente e irrequietezza. Si preferisce, invece, Apis 30CH quando l’urina è scarsa e il gatto o il cane preferiscono rimanere fermi. Per rilassare l’uretra e permettere la normale fuoriuscita dell’urina si usa, invece, Staphisagria 30CH anche alternata a Cantharis”, racconta l’esperta. Anche i fiori di Bach possono risultare utili in questi frangenti. In caso di cistite cronica o ricorrente si può massaggiare più volte al giorno il pancino del nostro amico a quattro zampe con un gel o una crema nella quale siano state messe due gocce di ognuno di questi fiori: Star of Bethlehem, Elm, Vervein, Rock water e Chicory. Ricordiamo che i fiori di Bach possono essere facilmente reperiti in una qualsiasi farmacia specializzata in rimedi omeopatici e fitoterapici.
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