Beyond Zero

Come ci muoveremo in futuro: interconnessi, intermodali, a idrogeno

Cambieremo mezzo più spesso e comodamente, con veicoli ecologici e tutti connessi in rete. Il futuro della mobilità è oggetto dello studio ‘New Mega Trends impacting the Future of Mobility’ di Frost & Sullivan che cita smart mobility, internet delle cose, satelliti, ecologia e nuovi vettori energetici. Ma soprattutto, nuovi valori.

La mobilità di ognuno di noi è profondamente cambiata negli ultimi anni, con la nascita di nuovi servizi, l’esplosione di car sharing e car pooling anche grazie alle app dedicate, il taglio degli inquinanti con l’avvento delle ibride e di normative sempre più severe. Nei prossimi anni, sulla spinta dei nuovi trend globali, cambierà ancora di più.

 

Proprio di questi nuovi trend globali si occupa lo studio Frost&Sullivan secondo cui il settore dei trasporti privati e pubblici, della mobilità sostenibile nelle smart city, saranno caratterizzati in un futuro prossimo dall’integrazione di più tecnologie, tra cui internet delle cose e i satelliti. Il rapporto Fast-Forward to 2025: New Mega Trends Transforming the World as We Know It analizza l’impatto sulla nostra vita di alcuni fattori identificati come “mega trend” che influenzeranno tutto il mondo nei prossimi anni: il cambiamento delle fonti d’energia, la diffusione di internet, ma anche concetti davvero vicini all’ambientalismo quali “smart è il nuovo green” e “il futuro della mobilità con energie alternative”.

I mega trend identificati da Frost & Sullivan©Frost&Sullivan/New Mega Trends – Implications for our Future Lives

 

Entro il 2020 ci saranno più di 80 miliardi di dispostivi connessi in rete (internet of things) e più di 1200 satelliti che consentiranno la comunicazione machine to machine (M2M) di cui saranno dotati mezzi di trasporto pubblici e privati come l’automobile. In questo contesto i servizi di car sharing e car pooling, ad esempio, saranno promossi in rete grazie alla diffusione di nuove app mobili in grado di calcolare ed elaborare un enorme flusso di dati (big data) reso disponibile in tempo reale. Si potranno organizzare viaggi con colleghi, consultare orari, comprare biglietti, trovare le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici o le aree di parcheggio dedicate in un click.

”Il futuro ci porterà molte più soluzioni integrate di mobilità, anche door to door – ha detto all’Ansa Sarwant Singh, senior partner di Frost & Sullivan – che permetteranno di far interagire il sistema di trasporto pubblico con quello individuale. Soluzioni che faranno crescere ancora la disponibilità e l’ampiezza dei servizi di mobilità alternativa nel mondo”. Solo a Londra, ha spiegato Singh, si avranno nel 2020 non meno di 800 mila utilizzatori di car sharing, con 120 mila veicoli privati eliminati dalle strade, con la conseguente riduzione del 4,2% delle congestioni stradali, il taglio del 5,6% della CO2 emessa e del 5,7% di PM10.

 

L’intermodalità, ovvero la possibilità di cambiare rapidamente e comodamente il veicolo per spostarsi, è un’altra sfida che sarà vinta grazie alla tecnologia. I test in corso a Grenoble dimostrano che la collaborazione tra grandi aziende, produttori automobilistici e amministrazioni locali può dare ai cittadini soluzioni intelligenti, rapide, economiche ed ecologiche per spostarsi.

La stessa manutenzione delle automobili potrà avvenire in maniera diversa, da remoto anche, con sistemi di ‘remote fixing’ già in uso per gli hardware in ufficio, magari con semplici applicazioni mobili anche in questo caso. Anche i carburanti saranno differenti: dopo l’avvento delle ibride, ora sta per cominciare l’èra dell’idrogeno. Lo studio pare abbracciare tutti i concetti di future mobility, contestualizzando l’oggetto della ricerca: “Macro to Micro Opportunities on Future Design, Businesses and Our Personal Lives”

 

Lo scenario disegnato è in rapida evoluzione, conseguenza del sempre più diffuso uso di internet (nel 2020 ci saranno 5 miliardi di utilizzatori del web) e della crescente disponibilità di apparecchi mobili collegati in rete.

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