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Alla Cop 24 di Katowice la Banca mondiale ha annunciato 200 miliardi di dollari di stanziamenti per combattere i cambiamenti climatici: “Il mondo ci segua”.
Nei primi giorni della Cop 24 che si svolge a Katowice, in Polonia, la Banca mondiale ha annunciato la volontà di stanziare circa 200 miliardi di dollari – nel periodo 2021-2025 – per aiutare i paesi in via di sviluppo a fronteggiare i cambiamenti climatici. Il che rappresenta un raddoppio rispetto a quanto previsto in precedenza.
Secondo il comunicato dell’istituto finanziario, l’obiettivo è duplice. Da una parte consentire alle nazioni più vulnerabili di effettuare gli adattamenti che verranno imposti dalla crescita della temperatura media globale. Ciò perché finora si è investito soprattutto sulle politiche di riduzione delle emissioni di CO2, ovvero – ad esempio – sullo sviluppo delle energie rinnovabili. “Dobbiamo combattere le cause degli stravolgimenti climatici ma anche aiutare a fronteggiare le conseguenze più drammatiche nelle regioni più povere del mondo”.
Qui @ItalianClimate sintetizza l’intervento della CEO della @WorldBank (non proprio un soggetto estremista e rivoluzionario) alla @COP24 sui rischi del #climatechange e sui suoi effetti sulla povertà pic.twitter.com/353jUZzeKW
— Francesco Ferrante (@FranFerrante) 4 dicembre 2018
“Anche se riuscissimo a limitare la crescita della temperatura media globale a 2 gradi centigradi – ha spiegato il responsabile Clima della World Bank, John Roome, all’agenzia Afp – sappiamo che le necessità di adattamento sarebbero enormi in nazioni come il Ciad, il Mozambico o il Bangladesh. Se non faremo ciò che è necessario, di qui al 2030 avremo già 100 milioni di persone in più in condizioni di povertà. E il numero di migranti climatici potrebbe esplodere, arrivando a 143 milioni già nel 2050, soltanto per quanto riguarda coloro che si sposterebbero da tre regioni: Africa, Asia meridionale e America Latina».
Il secondo obiettivo della decisione della Banca mondiale è invece legato direttamente alla Cop 24. Si è voluto infatti “inviare un segnale forte alla comunità internazionale, affinché lavori nella stessa direzione”. I governi più ricchi del mondo, infatti, già dalla Cop 15 di Copenaghen, nell’ormai lontano 2009, avevano promesso di stanziare 100 miliardi di dollari all’anno (tra denaro pubblico e impegni privati) proprio a favore dei paesi meno abbienti. Ciò avrebbe dovuto essere garantito da allora e fino al 2020, ma in realtà non è mai stato effettuato per intero.
I 200 miliardi in arrivo dalla Banca mondiale saranno rappresentati da 100 miliardi di finanziamenti diretti. La restante metà – ha spiegato- è invece costituita per un terzo da fondi stanziati da due agenzie del gruppo e per due terzi da fondi privati.
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