Corea del Sud, un fiume diventa rosso per il sangue dei maiali

Il sangue di migliaia di maiali, macellati per fermare la diffusione della peste suina africana, ha rischiato di contaminare un’importante fonte d’acqua potabile.

Pochi giorni fa un piccolo ruscello nella contea di Yeoncheon, nella provincia sudcoreana del Gyeonggi, ha assunto un inquietante colore rosso, allarmando i residenti. Il timore della popolazione era più che giustificato, il corso d’acqua è infatti diventato scarlatto a causa del sangue di migliaia di maiali abbattuti poiché ritenuti infetti dalla peste suina africana (Psa).

Ruscello nella contea di Yeoncheon insanguinato
La peste suina africana sta investendo Asia ed Europa, la sua inarrestabile espansione ha costretto la Cina, tra i più grandi consumatori di carne di maiale al mondo, a ordinare l’abbattimento di un terzo dei suini del Paese © Korea Herald

Perché il fiume è diventato rosso

Il sangue proveniva dalle carcasse di 47mila suini, lasciate marcire sui camion in attesa di essere smaltite, a causa della carenza dei contenitori di plastica usati per sotterrarle. La forte pioggia abbattutasi sulla zona domenica scorsa avrebbe fatto defluire il sangue verso il torrente. Gli animali facevano parte degli oltre 160mila maiali uccisi dalle autorità della contea nel tentativo di fermare la diffusione della peste suina africana.

Leggi anche: Cos’è la peste suina africana, la malattia che minaccia i maiali di tutto il mondo e influenza il prezzo della carne

Allarme peste suina

La Psa, che ha recentemente colpito parte dell’Asia provocando la morte di milioni di maiali, è una malattia virale che colpisce maiali e cinghiali selvatici, è solitamente letale ed estremamente contagiosa e, attualmente, non esistono vaccini né cure. Al momento non è trasmissibile agli esseri umani, ma gli scienziati avvertono che le future mutazioni del virus potrebbero diventare pericolose.

Riserva della biosfera del fiume Yeoncheon Imjin
La riserva della biosfera del fiume Yeoncheon Imjin è caratterizzata da una grande biodiversità © Doo Ho Kim/Flickr

Acqua a rischio

Complessivamente, per arginare l’espansione del virus, la Corea del Sud ha abbattuto circa 410mila maiali dallo scorso settembre, quando è stato segnalato il primo caso di Psa. Vedendo il torrente diventare rosso molti residenti si sono preoccupati per l’approvvigionamento idrico, il corso d’acqua si congiunge infatti con il fiume Imjin, che fornisce acqua potabile a gran parte della popolazione a nord di Seoul. Il fiume è inoltre una riserva della biosfera dell’Unesco e ospita numerose specie endemiche di pesci.

Un odore insopportabile

Oltre al timore per la contaminazione dell’acqua, il sangue e i fluidi degli animali morti hanno reso l’aria quasi irrespirabile. “Ho sentito che molti agricoltori non potevano lavorare a causa dell’odore insopportabile – ha riferito all’agenzia di stampa Afp Lee Seok-woo, a capo della ong Yeoncheon Imjin River civic network -. Questo non avrebbe dovuto succedere”.

Camion carico di maiali nella provincia del Guangdong della Cina meridionale
Dirk Pfeiffer, epidemiologo veterinario della City university di Hong Kong, ha definito la Psa “la più grande epidemia di malattie animali che abbiamo mai avuto sul pianeta” © China Photos/Getty Images

Le autorità tranquillizzano la popolazione

I funzionari del ministero dell’Ambiente hanno riferito di aver costruito dighe e usato pompe per fermare il flusso dell’acqua contaminata. Hanno inoltre affermato che i test hanno dimostrato che il sangue non ha contaminato il fiume Imjin. Infine, hanno rassicurato la popolazione sostenendo che i maiali erano già stati disinfettati prima di essere macellati e che il sangue non sarebbe dunque in grado di diffondere la Psa.

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