Il ritorno del drago senza orecchie delle praterie vittoriane, che si pensava estinto da 50 anni

Il drago senza orecchie è stato scoperto da due giovani ricercatori dopo circa 50 anni che se ne erano perse le tracce a causa dell’impatto antropico.

  • Due giovani ecologi hanno ritrovato il drago senza orecchie delle praterie vittoriane
  • Una piccola lucertola quasi estinta a causa dell’impatto antropico
  • Un incredibile progetto per riportare in natura una popolazione numerosa

Ci troviamo nelle praterie a ovest di Melbourne, in Australia, terra conosciuta dagli amanti della natura come la più ricca di specie strane, misteriose e uniche. Purtroppo la loro unicità e fragilità le ha messe in pericolo con l’arrivo dell’uomo – e dei suoi soliti disastri che si porta dietro. Ma oggi è tempo di festeggiare perché dopo 50 anni dall’ultimo avvistamento, e per questo motivo dichiarata ormai estinta, è stata osservata una piccola lucertola senza orecchie conosciuta come “drago senza orecchie della prateria vittoriana” o nella nomenclatura scientifica Tympanocryptis pinguicolla.

Chi è il drago senza orecchie delle praterie vittoriane?

Questo rettile, decisamente più simpatico con il nome di drago senza orecchie, fece perdere le sue tracce nel lontano 1969. Prima di allora era abbastanza comune incontrarlo ma la sua popolazione piano piano si decimò a causa della perdita dell’habitat e dell’aumento di predatori come le volpi e i gatti randagi. Ma chi è il drago senza orecchie? È un piccolo rettile, una piccola lucertola, che raggiunge una dimensione di circa 15 centimetri da adulti, per capirci lunghi quanto un iPhone. Hanno un colore marroncino con delle strisce bianche che corrono lungo tuto il corpo. La loro particolarità, da cui hanno preso il nome, è la mancanza di aperture auricolari esterne. La durata della vita dei draghi è di circa due anni, per questo motivo la loro popolazione è più suscettibile alle minacce come predatori, eventi meteorologici estremi e la perdita dell’habitat.

drago senza orecchie praterie vittoriane
Illustrazione scientifica del drago senza orecchie © Victoria museum

Una scoperta incredibile

A febbraio, due giovani ecologi hanno scattato una foto della lucertola e l’hanno inviata a un esperto di rettili dello stato di Victoria, il quale ha identificato l’animale come il drago senza orecchie. “Questa scoperta rappresenta una straordinaria seconda opportunità”, ha affermato l’ecologa Brendan Wintle, perché si riaccende la speranza sia di conservare questa specie che di scoprire altri tesori andati perduti. Da allora, gli scienziati hanno calcolato le dimensioni della popolazione conducendo campionamenti nel sito del ritrovamento, che non è stato divulgato per proteggere gli animali dalla curiosità del pubblico. Nel frattempo l’Australia ha investito circa 190mila dollari per il progetto, che vede coinvolti anche diversi cani da fiuto per scovare più lucertole possibili. Grazie a questo sforzo, negli ultimi quattro mesi, sono stati ritrovati e recuperati 16 individui e inseriti in un programma di allevamento gestito da Zoos Victoria.

Proteggere non solo il drago 

Le organizzazioni conservazionistiche dal 2017 erano scese in campo per scovare il drago senza orecchie. Tuttavia, le attenzioni di conservazione non erano solamente riservate al drago. Lo zoo di Melbourne, facente parte di Zoos Victoria, sta lavorando attivamente per riportare in auge altre specie sull’orlo dell’estinzione, tra cui la rana Baw Baw (Philoria frosti), la farfalla blu dai raggi dorati (Candalides noelkeri), gli insetti stecco dell’isola di Lord Howe (Dryococelus australis) e la raganella di Spencer (Litoria spenceri). “Il drago senza orecchie è probabilmente il rettile più a rischio di estinzione al mondo, con solo 16 individui verificati in custodia sicura, poter lavorare con un animale come questo è sia un’incredibile sfida che un’incredibile opportunità”, sono le parole dell’entusiasta Jenny Gray, amministratrice delegata di Zoos Victoria.

praterie di victoria
I draghi vivono esclusivamente nelle praterie delle pianure basaltiche australiane © Parks Victoria

Un progetto ambizioso

I draghi vivono esclusivamente nelle praterie delle pianure basaltiche australiane, habitat in grave pericolo essendo diminuito di oltre il 97 per cento dall’era pre-europea a causa dell’agricoltura e dello sviluppo urbano. Il piano proposto dagli scienziati per proteggere la popolazione di draghi appena scoperta prevede: allevare individui abbastanza diversi geneticamente per poter tornare in libertà, proteggere habitat considerevoli e di qualità e, infine, ridurre le minacce all’interno di queste aree man mano che le lucertole vengono reintrodotte. Secondo le stime saranno necessarie almeno sei popolazioni autosufficienti separate affinché il drago sopravviva almeno per i prossimi 50 anni. Riuscire a proteggere sei aree di cento ettari di prateria potrebbe costare circa trenta milioni di dollari e, in totale, l’intero programma di conservazione potrebbe costare 56 milioni di dollari in dieci anni.

Investire nella protezione e nel ripristino degli habitat insieme all’eradicazione delle specie aliene come i gatti e le volpi, potrebbero contribuire alla sopravvivenza del drago senza orecchi. Non solo, queste minacce colpiscono moltissime altre specie, alcune delle quali le crediamo addirittura estinte.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati