Dubai, la corporate governance e la legge islamica

Il corano in mano per andare a fare affari a Dubai. Secondo quanto annunciato dalla rivista economica online Gulf Business specializzata sull’economia che ruota attorno alla regione del golfo Persico, il governo dell’emirato arabo ha annunciato che istituirà un centro per sviluppare standard di governance aziendale basata su valori islamici. L’Emirato arabo prosegue pertanto nella missione di

Il corano in mano per andare a fare affari a Dubai. Secondo quanto annunciato dalla rivista economica online Gulf Business specializzata sull’economia che ruota attorno alla regione del golfo Persico, il governo dell’emirato arabo ha annunciato che istituirà un centro per sviluppare standard di governance aziendale basata su valori islamici. L’Emirato arabo prosegue pertanto nella missione di divenire un hub strategico per la finanza islamica.

 

Gli standard non saranno di carattere obbligatorio, ma il centro – che sarà inaugurato entro la fine di quest’anno – rilascerà certificati “Sharia compliance” atti a considerare conformi aziende e banche (non i singoli prodotti) alla legge islamica, in termini di trasparenza e di comunicazione aziendale. Il discorso sulla governance nella finanza islamica differisce dal modello abituale che prevede sistemi duali, accentrati.

 

Nella finanza islamica la religione supervisiona l’economia, un po’ come Consob o enti simili dovrebbero fare nei confronti di società quotate e non. Secondo i principi della finanza islamica, le esigenze di garantire un comportamento corretto e trasparente sono meno sentite in quanto il rispetto dei canoni di equità e di giustizia sociale sono un precetto.

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