![Razze di cani: dalle origini alle moderne varietà](https://cdn.lifegate.it/bSEeG8F9MBxhh-d_q0lGY4e8o-I=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/pastore-tedesco.jpg, https://cdn.lifegate.it/JGycfV5JDTQ3OLIQymT35GU3ZUk=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/pastore-tedesco.jpg 2x)
I cani si differenziarono dai lupi almeno 15mila anni fa, da allora è nata una delle specie animali a maggiore variabilità morfologica e comportamentale.
I piccoli dispositivi mobili si possono caricare anche con l’energia elettrica ricavata dalle piante. Basta collegarsi a un apparecchio E-Kaia.
La scarsa durata delle batterie installate all’interno dei moderni dispositivi digitali rappresenta un grande problema per tutti coloro che utilizzano regolarmente smartphone e tablet come strumento di lavoro e studio. È proprio partendo da questo inconveniente quotidiano che Carolina Guerrero, Camila Rupcich ed Evelyn Aravena, tre studentesse di ingegneria in Cile, hanno ideato E-Kaia, un particolare meccanismo che carica i piccoli devices rispettando l’ambiente.
Come dichiarato da una delle ideatrici in un’intervista su un periodico cileno, “la nostra tecnologia si basa sullo sfruttamento dell’energia delle piante. Per questo crediamo che un bio circuito, in grado di trasformare quest’energia, sia utile per ricaricare i dispositivi mobili a basso consumo proteggendo tuttavia la pianta”. E-Kaia è infatti un apparecchio che, dopo essere stato installato nel terreno adiacente a una pianta in buone condizioni, inizierà a erogare energia attraverso un cavo USB.
Questa sorta di trasformatore intercetterebbe l’energia solare che la pianta cattura in quantità illimitate durante il naturale processo della fotosintesi clorofilliana e trasformerebbe questa energia in corrente elettrica. Senza danneggiare minimamente l’ambiente circostante e tantomeno il ciclo di vita della pianta stessa.
Al momento, il bio circuito è in grado di generare cinque volt e 600 milliamps, una quantità di energia ridotta, utile soltanto per ricaricare smartphone o tablet e usare lampade o altri dispositivi che abbiano un cavo con presa USB. Le tre ideatrici, che contano di introdurre E-kaia nel mercato nazionale e internazionale a breve, hanno già intenzione di continuare a sviluppare il loro progetto.
Forse un giorno si potrebbe arrivare a reperire gran parte dell’elettricità dalla natura, ampliando così la gamma delle rinnovabili e sostituendo i tradizionali metodi di produzione ed erogazione energetica che gravano fortemente sull’equilibrio ambientale.
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