
Gravità, urgenza e speranza sono le parole chiave dell’ultimo rapporto di sintesi dell’Ipcc, il gruppo di esperti sui cambiamenti climatici.
Negli ultimi decenni l’emissione eccessiva di gas ha creato una cappa negli strati alti dell’atmosfera, creando lo stesso surriscaldamento che avviene nelle serre.
I principali gas responsabili dell’effetto serra sono: il metano, il vapore acqueo, gli ossidi d’azoto, i clorofluorocarburi (CFC) e l’anidride carbonica (CO2).
La principale imputata di questo fenomeno è proprio l’anidride carbonica che viene prodotta in tutti i fenomeni di combustione utilizzate per le attività umane e principalmente per gli autoveicoli e la produzione di energia elettrica. Basti pensare che a inizio secolo la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera era di circa 290 ppm (parti per milione), oggi è di circa 370-380 ppm e si pensa che nel 2050 possa raggiungere le 550-630 ppm se non si prenderanno dei provvedimenti rivolti alla sua diminuzione. Negli ultimi anni è inoltre emerso il reale impatto ambientale degli allevamenti di bestiame, che generano più gas serra dell’intero settore dei trasporti. Secondo il rapporto Livestock’s Long Shadow, pubblicato nel 2008 dalle Nazioni Unite, l’allevamento degli animali è la causa principale dei cambiamenti climatici e contribuisce a quasi due terzi delle emissioni agricole di gas ad effetto serra.
L’anidride carbonica (CO2), come un filtro a senso unico, lascia passare l’energia del sole, ma assorbe le radiazioni emesse dalla Terra, che hanno una maggiore lunghezza d’onda, creando così una sorta di serra atmosferica intorno al pianeta. In condizioni normali questo gas svolge un ruolo molto utile: se non fosse presente nell’atmosfera, infatti, la temperatura media terrestre sarebbe inferiore di molti gradi rispetto a oggi, rendendo impossibile la nostra vita. Ma oggi l’accumulo di anidride carbonica è tale da imprigionare quantità eccessive di calore e da trasformare la Terra in una gigantesca serra.
L’anidride carbonica è un gas, detto anche biossido o diossido di carbonio, più pesante dell’aria ed è prodotto della combustione del carbone, degli idrocarburi e delle sostanze organiche. Tutti gli esseri viventi, respirando producono anidride carbonica, l’elevata concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre è frutto dell’impiego da parte dell’uomo di combustibili fossili, come il carbone, il petrolio e il gas, formatisi da organismi animali e vegetali fossilizzati e sepolti sotto il suolo. L’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera causa i cambiamenti climatici determinando un incremento delle temperature medie globali.
Ogni anno vengono emessi nell’atmosfera miliardi di tonnellate di CO2, responsabili di circa metà dell’effetto serra. La produzione e il consumo di energia hanno un peso notevole nelle emissioni di anidride carbonica: gli apparecchi elettrici ne emettono una gran quantità. La deforestazione, unita all’uso dei combustibili fossili, ha aumentato il livello dell’anidride carbonica nell’atmosfera del 25 per cento, dall’inizio della Rivoluzione Industriale.
Fra i combustibili fossili è il carbone, il più abbondante e il più economico, il responsabile delle concentrazioni più gravi. Il carbone rilascia una quantità di CO2 due volte maggiore del metano, e maggiore di quasi un quarto del petrolio. Perciò, una delle soluzioni al problema dell’effetto serra dovrebbe prevedere l’utilizzo dei combustibili fossili meno dannosi e in quantità minori.
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