Nel 2025 sono oltre 3.800 le tartarughe marine nate nelle spiagge del Salento. La tutela delle spiagge dove nidificano è contesa dai gestori dei lidi.
Mosha aveva sette mesi quando, camminando, le è esplosa una gamba. L’aveva appoggiata su una mina antiuomo vicino al confine tra la Thailandia e il Myanmar. Era più di dieci anni fa. Questa settimana ha ricevuto una nuova – la nona – gamba artificiale, donatale dalla clinica veterinaria Friends of the Asian Elephant Foundation della
Mosha aveva sette mesi quando, camminando, le è esplosa una gamba. L’aveva appoggiata su una mina antiuomo vicino al confine tra la Thailandia e il Myanmar. Era più di dieci anni fa.
Questa settimana ha ricevuto una nuova – la nona – gamba artificiale, donatale dalla clinica veterinaria Friends of the Asian Elephant Foundation della Thailandia del nord.
Oltre a Mosha ci sono circa quindici elefanti feriti dalle mine nelle regioni di confine birmane, teatro di guerra e scontri per decenni. Lei fu però la prima a ricevere una protesi, installatale in questa clinica vicino a Lampang.
Mosha pesava circa 600 kg quando ebbe l’incidente. Ora pesa quasi due tonnellate, e crescendo, ovviamente, ha avuto bisogno di diversi aggiornamenti, adattamenti e nuove gambe artificiali.
Un’altra paziente pachiderma, Motala, perse una gamba anteriore sempre per colpa di una mina nella stessa regione, nel 1999. Ora ha più di cinquant’anni, ed è stata la protagonista del documentario “The Eyes of Thailand”, film del 2012 che documentava le diverse fasi che sono state necessarie per dotarla di una nuova gamba.
Alle operazioni di protesizzazione hanno partecipato diversi specialisti, tra cui l’ortopedico (umano) Therdchai Jivacate, il quale ha spiegato che, senza gambe artificiali, gli elefanti sarebbero destinati a morte certa.
Quando Mosha ha ricevuto la sua ultima gamba artificiale, l’ortopedico ha detto alla Reuters: “Il modo in cui prima camminava con la vecchia gamba era squilibrato, la sua spina dorsale rischiava di soffrirne. Se si fossero danneggiate le cartilagini, avrebbe smesso del tutto di camminare, e sarebbe certamente morta”.
Il Thai Elephant Conservation Center stima che ci siano tra 2.000 e 3.000 elefanti che vivono allo stato libero in Thailandia, e circa 2.700 addomesticati.
Non stupisca il dispiego di risorse e le cure che sono stati dati a Mosha, così come ad altri elefanti. Il rapporto tra la Thailandia e gli elefanti risale a secoli addietro: erano impiegati per lavori pesanti, per trasporti su brevi tratti, per spostare i tronchi nelle operazioni di disboscamento (che ormai da tempo non si fanno più). Il loro addestramento è frutto di un’antica tradizione e il lavoro del conduttore, il mahout, viene ancora tramandato di generazione in generazione. Ma soprattutto, sono animali tradizionalmente amati, o perlomeno rispettati, e festeggiati con festival e ricorrenze annuali.
Circa 64.000 incidenti a causa di mine antiuomo sono stati registrati nelle regioni di confine tra Thailandia, Myanmar e Cambogia, dal 1979. Secondo la fondazione Halo, organizzazione globale dedicata alla rimozione di questi ordigni, in queste aree ci sono circa 25.000 persone che hanno subito amputazioni causate dalle mine, e c’è il maggior tasso di amputazioni pro capite nel mondo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel 2025 sono oltre 3.800 le tartarughe marine nate nelle spiagge del Salento. La tutela delle spiagge dove nidificano è contesa dai gestori dei lidi.
Oggi, 12 agosto, è la Giornata mondiale degli elefanti. Humane world for animals da oltre 25 anni si impegna nella tutela di uno dei mammiferi più grandi del nostro Pianeta, purtroppo a rischio di estinzione.
Pulizia automatica e smart, anche in case “vissute”: l’ultimo robot aspirapolvere e lavapavimenti è pensato per semplificare la vita quotidiana.
In un’epoca in cui consapevolezze e dati non mancano gli allevamenti intensivi continuano ad aprire, come nel caso del maxiallevamento di galline ovaiole ad Arborio. A spese di ambiente, persone e animali.
Humane World for Animals non è solo un nome, ma un’intera comunità proiettata verso un futuro in cui non esista più l’insensata divisione fra animali da amare e animali da sfruttare.
Approvata la legge che aumenta il contrasto ai reati sugli animali, ma che soprattutto cambia la prospettiva culturale. Anche se manca ancora qualcosa.
Catastrofi e conflitti stanno diventando sempre più frequenti in tutto il mondo. In un contesto simile, la salvaguardia di persone e animali richiede approcci strategici, che tengano conto anche del legame uomo-animale.
Si terrà il 25 gennaio e l’approccio sarà One health: la salute degli animali per la salute dell’ambiente e dell’uomo.
La struttura andrà ad ampliare il già esistente canile della Muratella, e darà precedenza a chi ha adottato un animale da canili o gattili.
