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Ebola, il virus che ha provocato il panico nel mondo dopo la sua diffusione in ampie aree dell’Africa occidentale, sembra ormai sconfitto. Le parole scritte dal presidente di Emergency, Gino Strada, assomigliano a un lieto fine.
L’epidemia di ebola che ha colpito l’Africa occidentale è sotto controllo. In futuro si registreranno nuovi casi, ma sempre più sporadici. L’emergenza si può dire, quindi, conclusa. Gino Strada, fondatore dell’organizzazione non governativa Emergency e tra le figure italiane più autorevoli al mondo nel campo umanitario, ha commentato con ottimismo la situazione nei paesi africani più colpiti dal virus ebola: “Questa volta ci siamo, l’epidemia è sotto controllo. Ci sarà ‘una coda’, pochi casi sporadici nel paese, ma questa epidemia in Africa occidentale è stata vinta, finalmente”.
Il chirurgo italiano ha scritto queste parole sulla sua pagina Facebook annunciando il suo ritorno a casa, in Italia, dopo più di sei mesi di permanenza in Sierra Leone, vicino Freetown: “Il nostro centro non ha più ammalati, solo pochi convalescenti che saranno dimessi nei prossimi giorni”.
Il virus ebola ha causato oltre 10.700 vittime e quasi 26mila contagi tra Guinea, Liberia e Sierra Leone, ma negli ultimi mesi il numero di nuovi casi è calato fino a raggiungere il minimo da un anno a questa parte nella settimana del 5 aprile, con solo 30 nuovi ammalati, diventati 37 nei sette giorni successivi.
Nonostante le parole di speranza e di ringraziamento di tutte le “persone che si sono impegnate con passione e professionalità” di Strada, il portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità Gregory Hartl ha voluto contenere l’entusiasmo affermando che l’epidemia non sarà sconfitta fin quando gli sforzi non porteranno al risultato di zero nuovi casi in tutto il mondo. Un risultato che potrebbe essere vicino visto che “le azioni coordinate stanno funzionando”, “le zone di trasmissione si stanno riducendo” e che sono sempre di più i distretti locali dove non si verificano nuovi casi da settimane.
Proprio in questi giorni, il 30 aprile, si conclude anche l’operazione di ritiro dei soldati americani dispiegati a migliaia dall’amministrazione Obama per far fronte all’epidemia. Dei 2.800 marines, solo qualche centinaio rimarrà sul territorio per continuare l’attività di assistenza e collaborazione. Un’ulteriore conferma del fatto che il peggio è passato.
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