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Toyota, Fiat e Renault sono le prime tre marche di auto green secondo gli italiani. Male Alfa Romeo, Hyundai, Mini, Mitsubishi e, stranamente, Honda.
Gli incentivi statali all’acquisto di auto con minori emissioni, il costo dei carburanti tradizionali, la possibilità di ignorare le restrizioni di circolazione nei centri cittadini: queste sono le motivazioni che spingono sempre più italiani a prendere in considerazione l’acquisto di auto ibride o elettriche secondo un’indagine GfK Eurisko condotta per automobile.it su un campione di 260 automobilisti rappresentativi del Belpaese. A ciò si unisce il consolidarsi di una coscienza ecologica comune, il desiderio di ridurre i consumi e le emissioni, con sollievo per la qualità dell’aria in città, per l’ambiente e per il portafogli.
Nell’ordine Toyota (26%), Fiat (14%) e Renault (7%) sono le marche che gli italiani maggiormente associano all’ecologia. L’immagine dell’auto sostenibile emerge ancora un po’ sfocata dalla ricerca, perché solo il 42% degli intervistati ha saputo indicare una marca con un approccio green riconoscibile. Per il momento, in affanno a causa della crisi, gli italiani sono ambientalisti soprattutto nelle intenzioni: il 77% vorrebbe più incentivi del Governo per l’acquisto di modelli “puliti” ed il 65% è consapevole della responsabilità dei carburanti tradizionali nell’inquinamento. Solo il 5% affronterebbe senza indugio una spesa maggiore pur di avere un’ibrida o un’elettrica.
Secondo automobile.it e GfK Eurisko Toyota è apprezzata soprattutto dai giovani neopatentati (56%) e dagli uomini (30% contro il 18% delle donne). Fiat è preferita al Sud, mentre Renault ottiene il massimo gradimento nel Nord-Ovest. Seguono gli altri marchi: Audi (6%), Volkswagen (6%), Ford (5%), Lancia (4%), Bmw (4%), Opel (4%), Peugeot (4%), Citroen (3%), Nissan (3%), Mercedes-Benz (2%), Smart (2%), Honda (1%), Alfa Romeo (1%), Hyundai (1%), Mini (1%), Mitsubishi (1%), Suzuki (1%). L’immagine dei marchi che si distinguono per l’aura di sostenibilità che li circonda è in effetti supportata da dati di fatto: Toyota è pioniera e leader mondiale della tecnologia ibrida, Fiat le contende il primato virtuoso di minori emissioni di CO2 in Europa (112,2 g/km di CO2 su 564,633 veicoli Toyota, 115,2 g/km su 975.822 veicoli Fiat), Renault con Nissan è promotrice della più grande alleanza mondiale per diffondere le auto elettriche. Immeritata invece la fama di scarso impegno di Honda, che con la ibrida Insight ha provato in tutti i modi a rivaleggiare con Toyota.
Ibrido ed elettrico sono le due scelte più promettenti secondo gli intervistati, sia per ragioni ambientali – a cui le donne sono più sensibili – sia per motivi di contenimento dei costi – argomento di maggior interesse per gli uomini. Il libero ingresso in molte Ztl attira soprattutto gli abitanti del Nord-Ovest, così come il desiderio di ridurre l’inquinamento acustico, prerogativa anche degli over 65. Per il 29% del campione, sarebbe l’ibrido, ovvero una soluzione combinata che preveda motore elettrico e a benzina; questa percentuale sale al 37% al Nord-Ovest. Rimane forte anche la benzina (19%), al secondo posto, seguita dall’alimentazione esclusivamente elettrica (14%, con un picco del 20% al Sud), a pari merito con diesel, e poi il metano con il 13%. In coda GPL al 6% e idrogeno, alimentazione alternativa apprezzata soprattutto al Centro Italia (6%). L’età del guidatore è una discriminante nella scelta: se i neopatentati tra i 18 e il 24 anni scelgono soprattutto il metano (35%), gli over-65 sono orientati all’elettrico (31%). Comunque, il 30% degli intervistati totali è favorevole all’acquisto di un’automobile ibrida.
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