Le coltivazioni di banane sono minacciate dagli eventi estremi che compromettono i raccolti. La risposta alla crisi è puntare sulle diverse varietà.
Facciamoci le pere!
Aromatiche e fondenti, le pere sono digeribilissime. Gialle, rosse o ruggine, portano in tavola i colori caldi dell’autunno.
Esistono più di cinquemila varietà di pere. In Italia
abbiamo anche l’Igp “pera
dell’Emilia Romagna” (Abate Fetel, Decana del comizio, Conference
Kaiser, William e William Rossa), che cresce nelle province di
Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e Ravenna. Di stagione adesso
sono l’Abate, polpa dolce e forma allungata, la Kaiser, polpa
bianca e profumata, buccia color ruggine, la Decana del Comizio,
grossa tondeggiante più adatta per la cottura, la
Conference, dolce e succosa.
La pera è mineralizzante
e rinfrescante, ricca di pectine preziose per tenere a bada il
colesterolo. In
cucina, si è guadagnata un posto di prim’ordine
tra gli ingredienti di sfiziosi dessert (al
forno ricoperta di cioccolato
fuso è strepitosa!) e saporite torte rustiche. Ma
il tradizionale abbinamento “salato” con i formaggi piccanti non ha
a da invidiare ai dolci più raffinati: la cultura contadina,
ancora una volta, insegna.
I frutti migliori sono quelli con il picciolo ben attaccato e la
polpa leggermente cedevole al tatto: segno che hanno raggiunto la
piena maturazione. Si consumano maturi: sono più digeribili
e non gonfiano lo stomaco. In frigorifero si conservano per 5-6
giorni in un sacchetto di carta, con l’accortezza di lasciarli
almeno mezza giornata a temperatura ambiente, prima del consumo.
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