
La mancanza di dati ufficiali è un problema per il controllo del mercato legale di animali, soprattutto per le catture di quelli selvatici.
Francesco Barberini è un giovane ornitologo italiano. Ci porta alla scoperta delle foreste di Otonga in Ecuador, un’area che rappresenta un vero patrimonio floro-faunistico per la Terra.
Stavo camminando lungo il sentiero. Ad un certo punto mi ritrovo in una zona più aperta. Potevo osservare benissimo il panorama di quella valle ecuadoriana. I boschi, alternati a campi e pascoli, ricoprivano le colline fino al fondo valle dove scorreva un impetuoso torrente. A pochi metri da me vedo un “lampo bianco” volare tra le foglie. So che c’è qualcosa di particolare, che prima d’ora non avevo mai visto. Mi accuccio a terra, nascosto fra la bassa vegetazione, sempre attento a non intralciare una carovana di formiche legionarie. L’animale vola e si posa a meno di dieci metri da me, su un possente albero secco.
Si tratta di una titira mascherata (Tityra semifasciata costaricensis), un uccello bianco con ali nere e la faccia rossa perché privo di piume. Il becco è possente e uncinato sulla punta, utile per strappare le bacche dal fogliame. Ma in quel momento non stava cercando cibo. Si guarda intorno e si appollaia sui vari rami di questo grande albero secco.
Osserva attentamente: è in cerca di una cavità per il suo nido!
Sbircia dentro i buchi dell’albero per capire se possono soddisfarlo. Dopo un po’ noto che nel fogliame di un’altra pianta non molto distante, c’è la sua compagna che aspetta sue notizie. Questo breve racconto è tratto da un’esperienza che ho vissuto durante il viaggio che ho fatto in Ecuador. Ho voluto recarmi in questo stato del mondo per osservare ed indagare l’ambiente. Nella mia vita sono stato in vari luoghi, dalle Seychelles alla Finlandia, ma non avevo mai avuto la possibilità di osservare un ambiente del genere. Ho potuto così confrontare la natura con quella del mio luogo d’origine, l’Italia. Ho però deciso di recarmi in un luogo davvero speciale: le foreste di Otonga.
La Fondazione Otonga si occupa della protezione delle foreste in Ecuador. Grazie alle donazioni da altri paesi, in particolare dall’Italia, compra tratti di bosco per preservarli. Oltre a questo si occupa anche di sensibilizzare le popolazioni locali. La Fondazione Otonga è diretta da Giovanni Onore, un missionario, professore, entomologo e molto altro, che oltre ad essere un grandissimo esperto della natura del luogo è un personaggio eccezionale. Ho avuto modo di conoscerlo bene durante il mio viaggio, visto che ho alloggiato nel centro ambientale di questa fondazione, presso la riserva naturale Otongachi, una delle foreste protette. Non mi sono recato in Ecuador da solo, assieme a me c’era anche il mio amico Marco Preziosi, un illustratore naturalista.
Ma torniamo alla Fondazione Otonga. Per fare in modo che le foreste vengano protette anche in futuro, la Fondazione si sta occupando anche della divulgazione nelle scuole. Negli ultimi anni, in Ecuador, sono nati tanti bambini. Quelli nati in zone sperdute nelle campagne e nelle foreste vanno in piccole scuole. Ogni anno vengono forniti, a questi piccoli studenti, diari, quaderni, astucci, zaini e altri materiali che oltre ad essere di grande aiuto per le famiglie povere sono un incredibile mezzo divulgativo. I bambini, crescendo, vedono un futuro nella salvaguardia della natura. Questo è un bellissimo esempio da seguire, sia per noi e sia per la natura. Dobbiamo fare in modo, per esempio, che la deforestazione indiscriminata si riduca. Gli uccelli come le titire che ho osservato necessitano di alberi secchi e ancora in piedi per fare il nido e per riprodursi.
Dobbiamo agire, in modo che in futuro ci sia ancora la possibilità di meravigliarsi ad eventi del genere.
Francesco Barberini è uno scrittore, divulgatore scientifico e appassionato di natura e evoluzione. Ha diversi libri sugli uccelli e sulla loro evoluzione dai dinosauri, oltre che una pubblicazione scientifica. Pratica birdwatching e fotografia naturalistica. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha nominato Alfiere della Repubblica Italiana per meriti scientifici e divulgativi.
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