Un uomo armato di un coltello ha ucciso nella mattinata di giovedì 29 ottobre, a Nizza, in Francia, tre persone. Si tratta di un uomo e di due donne, secondo quanto riportato dalla stampa transalpina. L’attentato è stato effettuato nei dintorni della basilica di Notre Dame de l’Assomption.
« Notre pays a été frappé par une attaque terroriste islamiste » Dans sa déclaration à Nice, Emmanuel Macron a encore appelé à "ne céder à aucun esprit de terreur" ➡ https://t.co/k9jHlpLoQ5#attentat#NiceAttack
Le modalità con le quali è stata effettuata la strage sono particolarmente cruente. La prima donna è stata infatti sgozzata, mentre l’uomo è stato colpito a morte a colpi di coltellate. La polizia è intervenuta e ha colpito l’autore presunto del gesto, che è stato ferito e si trova in questo momento in ospedale in gravissime condizioni.
La procura nazionale antiterrorismo della Francia ha aperto un’inchiesta
La procura nazionale antiterrorismo ha aperto un’inchiesta per “omicidio” e “tentativo d’omocidio”. Secondo quanto riferito da fonti interne alle forze dell’ordine francesi, l’autore della strage avrebbe gridato “Allah akbar” (Dio è grande) uscendo dalla chiesa. Nel pomeriggio il presidente Emmanuel Macron ha previsto di recarsi sul posto, mentre il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha deciso di imporre un piano di prevenzione nei luoghi di culto e nei cimiteri.
Al contempo, il primo ministro Jean Castex ha annunciato che il piano Vigipirate – predisposto da anni al fine di prevenire gli attacchi terroristici – è stato innalzato al livello “emergenza attentato” su tutto il territorio nazionale.
L’esercito israeliano ha sparato contro diverse basi dell’Unifil, la missione Onu in Libano. Cresce la tensione tra la comunità internazionale e Israele.
Abbiamo parlato con l’associazione che riunisce i familiari degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che da mesi guida le proteste contro Netanyahu.
Gli Shuar sono una tribù indigena dell’Amazzonia dell’Ecuador e in parte del Perù. A causa della presenza di rame nei loro territori, la loro cultura e le loro foreste sono a rischio.
Il presidente si riconferma con il 90% al termine di elezioni caratterizzate dall’eliminazione in massa degli oppositori. Ma per consolidare il proprio potere Saïed non potrà ignorare la crisi economica del paese, come fatto nei 5 anni precedenti.