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Francoforte si trasforma: ai grattacieli che da sempre la contraddistinguono si affiancano moderne ed ecologiche case passive. Un tour tra arte, tradizione e modernità green.
Francoforte ha un aspetto moderno che forse non ci si aspetta. Conosciuta per essere un importante centro finanziario, non solo della Germania ma di tutta Europa, ha trovato un piacevole equilibrio tra la tradizione e una modernità che emerge ovunque: nell’architettura, nell’arte e nei trasporti. Senza dimenticare la sostenibilità.
Francoforte è una città di business, qui infatti hanno sede la Banca centrale europea, la Banca federale tedesca e la Borsa di Francoforte (terza al mondo per volume di scambi azionari), per questo è anche soprannominata “Bankfurt” e “Mainhattan” (gioco di parole tra Main, il fiume Meno, e Manhattan, cuore finanziario di New York). La zona quartier generale della finanza è davvero suggestiva: una serie di grattacieli tutti specchi e dalle architetture futuribili che in Germania è raro vedere altrove e le conferiscono un aspetto più che europeo, internazionale. Se non si soffre di vertigini e il cielo è sereno godere la vista dalla Main tower di quasi 200 metri è una bella esperienza da fare.
Tra gli altri primati, l’aeroporto di Francoforte sul Meno è uno degli scali più trafficati del mondo, la stazione centrale della città è uno dei terminal più grandi in Europa, con oltre 130 milioni di passeggeri annui, e l’interscambio dell’autobahn A3 – A5, che si trova nell’area urbana della città, è il più utilizzato del continente. Una mobilità precisa ed efficiente e in parte anche sostenibile: in molti non utilizzano l’auto ma i mezzi pubblici o le biciclette, grazie anche a un ottimo servizio di bike sharing, sempre più capillare.
Una città sempre in cambiamento, che si trasforma e migliora, lo si vede visitandola in ogni sua zona: i cantieri aperti sono numerosissimi, i progetti per migliorarla anche, i risultati ottimi.
L’efficienza tedesca si applica anche in materia ambientale ed energetica: è proprio a Francoforte infatti che è stata costruita la prima casa passiva e ora interi condomini sono stati edificati secondo questa filosofia. Una casa è detta “passiva” perché la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda. Una casa passiva riesce ad assicurare il massimo comfort termico senza o con un minimo impiego di energia elettrica: si abbandonano le forme di riscaldamento convenzionali come caldaie e termosifoni ma si abbracciano sistemi di riscaldamento detto appunto passive.
Un tipo di abitazione sempre più diffusa in Germania, un bell’esempio che andrebbe seguito anche altrove perché, se rispetto alla costruzione di un edificio ordinario i costi sono maggiorati tra il 3 per cento e il 7 per cento, la riduzione dei consumi di energia arriva invece fino a 15/20 volte.
Nel cuore della città, in un fazzoletto di vie al di là del fiume, si trovano i pochi esempi di architettura tipica di questa regione della Germania (Assia), anche se in parte ricostruiti dopo la distruzione del secondo conflitto mondiale. Luoghi dove è possibile percepire la tradizione che spesso fa fatica a emergere tra la modernità di Francoforte.
Sempre in centro si trova il MMK Museum für Moderne Kunst, un poderoso museo di arte moderna che si disloca in tre differenti sedi con collezioni ed esposizioni diverse: spazi all’avanguardia, linee essenziali, labirinti di sale. La struttura stessa del MMK è un’opera d’arte che stupisce: sali e scendi, pareti colorate, stanze nascoste. È solo uno dei numerosi musei della città: una sponda del fiume viene infatti chiamata “dei musei” per via del susseguirsi di spazi espositivi e museali.
Per godere al meglio dei contrasti di questa città, dallo skyline simile a quello di una città statunitense, alle numerose zone verdi, è possibile fare un giro in battello sul Meno: è un percorso breve, di circa un’ora ma permette di avere una panoramica privilegiata di Francoforte.
Tra le cose davvero tipiche della zona e della città in particolare c’è il vino di mele: non è sidro, e ci tengono a sottolinearlo, ed è la bevanda più diffusa a Francoforte. Ne esistono tante versioni ma degustarne uno biologico è il miglior consiglio: a pochi chilometri dal centro città l’azienda famigliare Schneider coltiva da due generazioni mele e altri piccoli frutti in modo totalmente biologico. Il vino di mele prodotto è eccellente e l’atmosfera tra gli alberi da frutto rilassante.
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